“L’Italia è libera di decidere di riaprire i propri valichi come meglio crede”, scrive la Lega dei Ticinesi in una nota stampa riguardante la decisione di Roma di riaprire i valichi il prossimo 3 giugno. “Roma non si aspetti però che la Svizzera sia disposta a fare altrettanto con l’Italia!”, spiega il comunicato. “Se il Ticino è una delle aree maggiormente colpite al mondo dal coronavirus, ciò è avvenuto a causa delle frontiere spalancate con la Lombardia”, si legge.
“Secondo la Lega dei Ticinesi”, continua il comunicato, “non solo non vanno riaperte le frontiere con l’Italia, ma occorre drasticamente ridurre - per ovvi motivi di sicurezza sanitaria - il flusso di frontalieri. Il permesso G non può in alcun modo trasformarsi in lasciapassare universale in tempi di pandemia! La Lega dei Ticinesi esorta il Consiglio federale non dare alcun seguito alle immancabili pressioni italiane per una riapertura dei confini elvetici con la vicina Repubblica”.
Infine, la Lega dei Ticinesi, temendo che Berna deciderà di riaprire le frontiere in accordo con l’Italia, suggerisce di introdurre “l’introduzione della quarantena obbligatoria per i residenti in Italia che vorranno entrare in Svizzera” e chiede che il Consiglio di Stato si faccia promotore di questa azione.
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