Crisi energetica
Legna da ardere, in Ticino un grande potenziale
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Ginevra Benzi
3 anni fa
L'aumento dei prezzi dell'energia e l'inverno ormai alle porte hanno spinto molti cittadini a ricorrere alle stufe a legna e a pellet. Una soluzione sicuramente più vantaggiosa, ma che va affiancata a sistemi più moderni e a basse emissioni.  

Usare più legna, ma in sistemi efficienti, moderni e a basse emissioni. È questo il tema trattato durante l’assemblea dell’Associazione per l’Energia del Legno della Svizzera Italiana (AESLI) tenutasi in questi giorni. A livello italiano, la questione è già stata discussa dal direttore dell’Associazione italiana energie agroforestali, che ha illustrato quanto si sta facendo in varie regioni italiane per accelerare la rottamazione e la sostituzione di molti piccoli sistemi domestici di combustione a legna con prodotti più moderni, ad alta efficienza e a basse emissioni. Un’iniziativa che AESLI ritiene sicuramente opportuna anche in Svizzera, specialmente adesso che è in corso una “corsa all’oro verde” da parte di molti privati. Sono infatti molti coloro che, spaventati dalla penuria energetica e dal rialzo dei prezzi, hanno deciso di acquistare stufe a legna e legna da ardere per far fronte all’inverno.

Legno e pellet in Svizzera

Il direttore dell’associazione nazionale Energia legno Svizzera ha sottolineato come la situazione sia già piuttosto tesa anche sul mercato della legna da energia, con particolare preoccupazione per il pellet. Per quest’ultimo si sono già verificati aumenti di prezzo in vista della stagione fredda, a cui si potrebbe aggiungere una possibile penuria nella fornitura. Tuttavia, nonostante il prezzo elevato, il pellet rimane comunque concorrenziale rispetto al gas, all’olio e all’energia elettrica. Un aumento dei prezzi si è registrato anche nel settore del legno in pezzi – usato tipicamente nelle stufe, nei caminetti e nelle caldaie a caricamento manuale. Un incremento, più contenuto rispetto al pellet, dovuto all’enorme aumento della domanda e alla necessità di rifornire rapidamente sia i clienti abituali sia quelli nuovi, spaventati dalla crescita dei prezzi di gas, olio ed elettricità. Una tendenza che non si registra nel cippato, dove gli aumenti di prezzo sono contenuti e giustificati dall’evoluzione del prezzo dei carburanti usati, ad esempio, nei macchinari forestali.

Aumentare il potenziale energetico

In generale, il direttore di Energia legno Svizzera ha evidenziato come in Svizzera, considerando il potenziale ragionevolmente disponibile, l’uso della legna a scopo energetico potrà aumentare ancora del 26%. Il direttore ha inoltre ricordato che non va assolutamente trascurato il principio del cosiddetto uso a cascata: gli assortimenti di legno pregiato (legname d’opera) devono per prima cosa venir valorizzati come materie prime nelle costruzioni, fissando di conseguenza importanti quantitativi di CO2 per molti decenni, per poi solamente in seguito entrare nel circuito energetico.

In Ticino un grande potenziale di oro verde

Mettendo il focus sul Ticino, il nostro Cantone mostra risultati incoraggianti. È infatti emerso che i nostri boschi sono in grado di fornire un quantitativo di legna da energia che è quasi il doppio rispetto all’utilizzo reale attuale, senza fare concorrenza a utilizzi più pregiati e considerando anche un’eventuale produzione locale di pellet. Per fare un paragone, il volume di cippato proveniente dai nostri boschi che alimenta le centrali termiche esistenti permette di risparmiare annualmente l’equivalente di 7,5 milioni di litri d’olio da riscaldamento o 7,5 milioni di metri cubi di gas. Una notizia positiva quella del potenziale non utilizzato, soprattutto per quanto riguarda il cippato, il combustibile indigeno, rinnovabile, rispettoso del clima e dal prezzo molto stabile e conveniente, adatto a produrre e distribuire calore su grande scala per interi quartieri tramite le reti di teleriscaldamento.

Bene il legno, ma non basta

Tuttavia, secondo il presidente di AESLI, l’energia del legno da sola non può rispondere completamente alle “attuali esagerate aspettative di risolvere dall’oggi al domani le questioni della pericolosa e costosa dipendenza da fonti energetiche fossili provenienti dall’estero. Ma può dare un contributo decisamente importante, soprattutto in Ticino, il Cantone con il maggior tasso di boscosità”.