
Trasparenza, creatività, responsabilità, diversità, autorevolezza. Sono queste alcune delle parole chiave che Mario Timbal, nuovo direttore della Rsi, ha utilizzato nel suo primo incontro con i collaboratori. Un incontro moderato da una giornalista esterna, Maria Victoria Haas, e trasmesso sulla rete aziendale ma, per la prima volta, aperto anche alla stampa. Timbal ha raccontato, inizialmente molto emozionato, la sua idea di servizio pubblico e la sua idea di trasformazione della televisione pubblica della Svizzera italiana.
La crisi
Trasformazione fa il paio con crisi. Timbal è stato chiaro: “Non sono stato designato né per ridurre né per smantellare”, ha detto. Ma non ha nascosto che entro il 2024 sono necessari altri risparmi e per farli non è escluso che possano esservi dei licenziamenti. Ma ha ricordato come si tratti di risparmi economici e se la trasformazione sarà affrontata con responsabilità si potranno limitare le perdite. “Credo si debba mirare a un nuovo equilibrio, se no sarà solo un taglio di offerta e di posti di lavoro”.
Rete Due
L’asso nella manica di Mario Timbal per l’incontro di oggi è stata Rete Due. Il progetto Lyra, di cui si è tanto discusso, e che mira a tagliare la quantità di parlato sulla rete culturale. “Credo nel parlato e nel flusso caldo che una radio porta”, ha detto Timbal, assicurando di aver già preso in mano il progetto Lyra per poterlo analizzare. Rete Due, secondo lui, ha un potenziale di crescita. “Credo che Rete Due sia un label di qualità e che possa essere la fonte della cultura all’interno della Rsi”. Ma come per tutta la trasformazione dell’azienda, dovrà staccarsi dal lavoro a “vettore o a programma” per pensare ai contenuti che possono essere distribuiti sui vari media e canali.
Le molestie
L’altro capitolo dolente che contraddistinguerà i primi mesi di lavoro di Mario Timbal vi è il dossier molestie. Un gruppo di lavoro sta portando avanti l’inchiesta e il neodirettore ha spiegato che i risultati saranno disponibili per l’estate. “Aspetto come tutti i risultati per poterne misurare l’importanza”. A quel punto ci saranno delle misure da prendere, sia sui casi sia per evitare che episodi simili si ripetano. “Questo è uno stress test per l’azienda. Bisognerà chiudere i conti, guardarci negli occhi, tirare una linea e andare oltre. Dovremo trarne gli insegnamenti per iniziare un nuovo capitolo”.
Creatività e diversità
Due delle parole chiave ripetute da Timbal nel suo discorso e rispondendo alle domande dei collaboratori sono state creatività e diversità. Ha ripetuto più volte come la forza della Rsi debba nascere dalla creatività dei collaboratori e il suo lavoro sia facilitarla. Mentre parlando di diversità ha ricordato come sia fondamentale avere la diversità come modo di essere, per cambiare la cultura aziendale, così che la diversità si traduca anche nei programmi. Sarà, invece, attraverso la formazione e percorsi professionali con mentoring che il nuovo direttore intende facilitare le possibilità di carriera per le donne.
E la mensa?
Molte le domande giunte al nuovo direttore da parte dei collaboratori della Rsi. Si è andati da quelle più filosofiche e legate alla visione aziendale a quelle più terra a terra, come quella sulla mensa, presente a Besso ma che ancora latita a Comano. “Ho capito che su questo tema mi giocherò molto, mi sono accorto anch’io in questi primi giorni che serve una mensa vera e propria a Comano”, ha risposto Timbal. Altre domande si sono concentrate sulle disparità salariali o sulla possibile assunzione di personale impiegato attualmente presso ditte esterne ma che lavora al 100% per la Rsi.
RSI vs Netflix
“Una puntata di una serie di Netflix può costare quanto un’intera serie prodotta da noi”, ha affermato Timbal, quando gli è stato chiesto come rispondere alle grandi piattaforme di streaming. “Dalla nostra abbiamo la conoscenza del territorio e del nostro pubblico”, ha spiegato, è quindi nella capacità di comunicare al proprio pubblico che la Rsi intende evitare di perdere spazio di fronte all’avanzare di questi colossi.
Direttore grazie alla mamma?
L’ultima domanda della moderatrice è stata quella “che tutti si fanno ma nessuno ha il coraggio di fare. Essere figlio di Carla Del Ponte è stato un vantaggio nella sua scelta come direttore?”, ha chiesto Maria Victoria Haas. “Diretto e cercato sicuramente no”, ha risposto Timbal. “Indiretto non sta a me dirlo, ma non ne ho mai avuto il sentore. Sono fiero di mia mamma. È una fortuna aver avuto una mamma che mi ha fatto vivere in mezzo a mille stimoli. Questo mi ha portato anche a delle fortune a livello personale, ma anche a delle sfortune. Un giornale d’oltralpe, a due giorni dalla mia nomina, mi ha attaccato proprio per quello. Sentendo persone che conosco e mi conoscono, ma senza sentire me. Ognuno poi ha la sua storia personale”.
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