Ticino
Lido di Locarno, trovato il nuovo direttore
Redazione
un anno fa
Filippo Thomann sostituirà Christophe Pellandini, finora il primo e unico direttore del centro balneare inaugurato nel 2009.

Sarà Filippo Thomann a gestire il Centro Balneare SA di Locarno. Succederà a Christophe Pellandini, il quale, primo e unico direttore del centro da quando è stato inaugurato nel 2009, passerà al beneficio della pensione il 31 luglio 2024. Lo rende noto lo stesso Centro Balneare in una nota. La scelta su Thomann è avvenuta al termine di una lunga e meticolosa procedura di selezione. "La ponderata scelta ha potuto essere effettuata tra una ventina di partecipanti al concorso indetto appositamente, ciò che ha permesso di poter vagliare una nutrita rosa di validi pretendenti, convocandone poi nove in audizione", sottolinea il CdA.

Il curriculum di Thomann

Classe 1973, Thomann vanta un’ampia esperienza sia nel campo turistico e del marketing, più specificatamente in quello delle strutture ricettive e balneari. Dal 2017 fino alla fine dello scorso anno è stato il direttore del centro balneare Termali Salini & Spa di Locarno, che si trova proprio di fianco al Lido cittadino. Questo permette al neonominato direttore di "conoscere profondamente la realtà in cui sarà chiamato a operare dai primi mesi del 2024, avendo per altro già collaborato attivamente con il CBR a livello di prodotto e promozione – anche assieme al BLU Restaurant & Lounge – come pure con partner della regione e del turismo", sottolinea il CdA.  

Il passaggio di consegne

L'entrata in funzione di Thomann è ancora da definire, ma vi sarà un periodo di accompagnamento da parte di Christophe Pellandini, che sin dall'inaugurazione del centro ha fatto crescere e affermare la struttura affacciato sul Verbano. "Siamo sicuri che Filippo Thomann saprà continuare il percorso intrapreso di Christophe Pellandini, il quale ha incanalato il Lido sulla via del successo", ribadisce il presidente del CdA della CBR, avv. Marco Garbani. "Una ricerca della continuità che, comunque, non dovrà precludere l’apertura a quelle novità di cui ogni cambiamento è intrinsecamente foriero e che, senza ombra di dubbio, saranno necessarie per affrontare le sfide del futuro”.