IL CASO
L'immobiliarista inquilino del sindaco
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Il quarto uomo indagato nel caso di presunte malversazioni che vede implicato Eolo Alberti risiede su un fondo di proprietà dello stesso sindaco di Bioggio.

Al posto della storica Carrozzeria Cinque vie di Bioggio sorgerà un centro commerciale con uffici e studi medici ai piani superiori. Un crocicchio già oggi tra i più trafficati del Ticino in cui si infilerà un nuovo generatore di traffico. Tanto che il piano regolatore del comune malcantonese prevede un severo limite delle superfici di vendita al 15% in quella zona. Cosa che, giocoforza, un dettagliante non può rispettare. Come fare? Serve una deroga. Deroga che il Municipio ha dato. Tutto bene, non fosse che a un consigliere comunale lo scorso anno è scattato un campanello d’allarme. L’Immobiliare 5 Vie SA, che ha inoltrato la domanda di costruzione, vede come gerente un abitante di Cimo. Così il consigliere comunale, l’ex sindaco Mauro Bernasconi, si era chiesto se non vi fossero particolari legami con il sindaco Eolo Alberti, oggi in arresto per presunte malversazioni che riguarderebbero anche quel fondo, o altri municipali. Il Municipio, trincerandosi dietro al diritto alla privacy, non aveva risposto. Ora, Ticinonews è in grado di farlo.

Collisioni di interessi

Seppur senza esplicitarle, l’interpellanza del 2023 sollevava il dubbio su una possibile collisione di interessi da parte del sindaco o di altri municipali, che avrebbero potuto celarsi dietro a un prestanome. In modo da non dover lasciare la stanza del Municipio al momento della discussione sulla domanda di costruzione. Non ci è dato sapere se uno dei membri dell’Esecutivo nella seduta in cui è stata concessa la deroga alle Norma attuative del piano regolatore lasciò la sala per collisione di interessi.

L’inquilino del sindaco

Il gerente della Immobiliare 5 Vie SA, un ottantenne italiano anch’esso indagato dalla procuratrice Chiara Borelli, secondo quanto siamo riusciti ad appurare, vive su un fondo di proprietà dello stesso Eolo Alberti, allo stesso indirizzo presso cui risulta domiciliata la società immobiliare. Da noi contattato, ci aveva detto di non volere né potere rilasciare dichiarazioni. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, i fondi che si presume siano stati malversati in questa vicenda, sarebbero proprio confluiti nella società intestata a quest’uomo. E sempre lui risulta iscritto a registro di commercio in una società di progettazione di sale operatorie nella quale, fino al novembre scorso, figurava anche la moglie di Alberti. Oltre a queste due società e a un’iscrizione recente in un elenco telefonico online, di quest’uomo non vi sono altre tracce in Ticino prima del 2019.

La sospensione dall'EOC

Questa mattina, inoltre, il CdA dell'Ente ospedaliero cantonale ha reso pubblica la sospensione di Alberti. Una situazione “molto spiacevole, delicata, eccezionale e senza precedenti, che necessita di una decisione straordinaria”, si legge in una nota che, “in sintonia con il quadro normativo vigente, in data giovedì 15 agosto ha deciso all’unanimità la sospensione del signor Eolo Alberti dalla sua funzione di membro del Consiglio di Amministrazione”. Un provvedimento giunto dopo che nei giorni scorsi erano già state sospese tutte le comunicazioni interne nei suoi confronti come fatto anche dalla FLP, mentre si è ancora in attesa di una decisione sulla carica di sindaco.

In attesa di una decisione del sindaco

Da noi interpellato sul tema, l’avvocato difensore di Alberti Pierluigi Pasi, ci ha detto di aver preso “atto della notifica alla Sezione degli enti locali dell’apertura dell’inchiesta”, affermando che “nei prossimi giorni Eolo Alberti si esprimerà sulla sua attività di sindaco. Sulle indagini in corso al momento non ritengo di poter dare nessuna informazione”. Lo scenario più probabile è una possibile autosospensione prima della procedura standard che porterebbe a una sospensione ufficiale da parte del Consiglio di Stato, il che allungherebbe i tempi.