A Lugano, la questione degli spazi per gli uffici pubblici e il futuro del complesso di via Peri si intrecciano con conflitti tra i proprietari e trattative complesse che riguardano anche il trasferimento della Giustizia. Il progetto di AIL Servizi, di proprietà della Città, di acquistare i tre blocchi del complesso EFG in via Peri per affittarli al Cantone, ha sollevato una forte opposizione da parte di Stefano Artioli, vicepresidente del gruppo Artisa, nonché proprietaria di uno dei sei edifici nel condominio. Artioli ha infatti dichiarato fermamente al Corriere del Ticino che l'operazione non andrà avanti senza il suo consenso. Secondo Artioli, le regole condominiali stabilite dall'ex BSI attribuiscono a ogni proprietario lo stesso peso decisionale, indipendentemente dalla grandezza dell’immobile posseduto. Con una quota di 167 millesimi contro gli 833 della EFG, Artioli sostiene che senza il suo accordo il progetto di vendita non possa proseguire.
Il progetto di AIL Servizi
AIL Servizi ha in programma di acquistare gli immobili per circa 50 milioni di franchi, una somma che dovrà essere finanziata con un prestito, dato che né il Comune (come confermato alla Regione dal sindaco Michele Foletti) né la società possono coprire direttamente il costo. Il prestito sarà supportato dalle future entrate garantite dal Cantone, che prevede di trasferire alcuni uffici giudiziari nei nuovi spazi. Tuttavia, la scelta finale del Cantone dipenderà anche dalla valutazione di altre offerte, tra cui quella della Città di Lugano, che ha proposto la Torre Est del Polo sportivo e degli eventi (PSE) come alternativa. Se il Cantone dovesse scegliere via Peri per ospitare la Giustizia, la Città potrebbe spostare la propria amministrazione nella Torre Est del PSE, prevista per il 2027/28. Ma le trattative non sono state senza intoppi. Artisa, infatti, ha cercato di acquisire altri edifici della EFG, ma dopo una serie di cambiamenti nella gestione della banca, le trattative si sono interrotte. La Società immobiliare aveva inizialmente negoziato un diritto di compera, ma la banca ha cambiato direzione, proponendo solo una vendita diretta, condizione che ha spinto Artisa a fermarsi. Successivamente, quest'ultima ha avanzato diverse proposte, tra cui la costruzione di un nuovo stabile a Suglio e un palazzo di 45 metri a Cornaredo. La situazione in via Peri resta quindi in sospeso, con Artisa che cerca un accordo con la Città per garantire il bene della comunità luganese, auspicando di attrarre grandi contribuenti.
Riorganizzazione degli spazi
Nel contesto di queste trattative immobiliari, emerge un quadro più ampio legato alla riorganizzazione degli spazi per i servizi pubblici. Il Municipio di Lugano sta cercando di risolvere le difficoltà legate alla gestione dei suoi uffici, molti dei quali si trovano in edifici datati e insufficienti. Ad esempio, la ristrutturazione dell’edificio di via della Posta 8, che richiederebbe una spesa di circa 30 milioni di franchi, non risolverebbe i problemi di spazio e dispersione degli uffici. Per questo motivo, la Città sta considerando di trasformare alcuni dei suoi immobili in residenze, con appartamenti ad affitti sostenibili per famiglie, anziani e giovani. Se la scelta del Cantone dovesse ricadere su Cornaredo per la Giustizia, via Peri potrebbe diventare il nuovo centro amministrativo per il Comune. Il futuro di via Peri, quindi, dipende non solo dalle trattative tra privati e istituzioni, ma anche dalla capacità della Città di trovare una soluzione per migliorare la gestione degli spazi pubblici e rispondere alle necessità della comunità. Il gioco a incastri tra i vari attori coinvolti – dai proprietari immobiliari al Cantone, fino al Comune – renderà ancora incerto l’esito finale di questo complesso progetto urbanistico.