Ticino
Livelli, la ricetta del Plr
Immagine Plr
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Redazione
3 anni fa
Il partito propone di superare l’attuale sistema dei livelli, puntando sull’orientamento. Speziali: “Siamo aperti al dialogo per definire i dettagli. Nessun fine elettorale, la scuola è una necessità”

Abolire i livelli A e B puntando su corsi d’approfondimento e d’applicazione. Dopo l’iniziativa della sinistra, oggi è il Plr a proporre la sua ricetta per riformare la scuola. Partito che lo scorso gennaio in Parlamento, ricordiamo, aveva bocciato il credito per sperimentare il superamento del sistema introducendo dei laboratori a classi dimezzate. Aveva però promesso delle proposte concrete in tempi brevi, che sono state presentate oggi a Camorino attraverso un’iniziativa parlamentare elaborata.

Cosa propone il Plr
Il partito, in sostanza, non vuole più corsi attitudinali e di base determinati dai profitti, come dettato oggi dalla legge sulla scuola. Vuole puntare piuttosto su ore di approfondimento e di applicazione liberamente scelte dagli allievi. Ad esempio, nell’ambito matematico chi sceglierà il corso di applicazione “saranno coloro che hanno competenze più legate alla manualità o all’artigianato, a professioni che in futuro saranno tecniche”, racconta ai microfoni di Ticinonews il granconsigliere Aron Piezzi. “Chi invece sceglierà il corso di approfondimento sarà maggiormente orientato a un post obbligo legato al liceo e alla commercio”.

Speziali: “Vogliamo una differenza di approccio”
Nella conferenza di oggi è stato anche sottolineato che la matematica utilizzata, ad esempio, in un’azienda è diversa da quella studiata all’università. Ma allora, non si intende cambiare tutto per non cambiare nulla? No, secondo il presidente liberale Alessandro Speziali. “Qui intendiamo cambiare davvero qualcosa”, spiega Speziali. “Non vogliamo creare di nuovo dei livelli A e B, i quali fondamentalmente erano serie A e serie B e creavano una stigmatizzazione e uno stress. Vogliamo semplicemente che in alcune materie ci sia una differenza di approccio anche in vista di ciò che un allievo farà dopo le scuole medie”. Questo grado di opzionalità, di scuola personalizzata “permette anche di orientarsi meglio, e di avere alla fine una licenza di pari dignità rispetto a chi ha scelto un altro percorso. Questo è fondamentale: si tratta di una differenziazione positiva e non negativa come quella vissuta finora”.

I dettagli andranno discussi con tutti
La modifica legislativa volutamente non entra nel dettaglio del regolamento scolastico. Il Plr si limita a formulare alcune proposte generali: ad esempio, tra le materie offerte nei corsi d’approfondimento e di applicazione andrebbe considerato anche l’italiano. Il numero massimo di allievi per queste ore potrebbe essere fissato a 18. Tutti dettagli che comunque andranno discussi con gli altri partiti, il Dipartimento, i docenti e il mondo professionale. Questo perché una scuola veramente inclusiva è anche quella che permette di trovare un posto di lavoro...“Non facciamo una guerra di stile, non vogliamo imporre il nostro modello”, sottolinea Speziali. “Proponiamo il nostro progetto e ne discutiamo con gli altri, soprattutto con l’obiettivo di vedere qualcosa di già concretizzato l’anno prossimo”.

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