Ticino
Lo strano 2020 dei macellai
Marco Jäggli
4 anni fa
Il settore ha visto vendite record nonostante il crollo della vendita all’ingrosso, complice l’esplosione di quella al dettaglio. Roberto Luisoni, Macellaio svizzero 2020: “Le frontiere chiuse ci hanno aiutato, ma speriamo non si ripeta”

Una cosa che la pandemia non ci ha tolto è la voglia di gustarsi un buon pasto. Con i ristoranti chiusi la gente si è però trovata spesso costretta a mangiare più spesso a casa propria, affidandosi a supermercati ed esercizi privati del territorio per le proprie compere. Tra questi le macellerie: stando a quanto riportato dall’Ufficio federale dell’agricoltura (Ufag) nel 2020 la cifra d’affari della vendita di carne in Svizzera è stata di oltre 5 miliardi, una cifra record e particolarmente importante se si considera che la vendita all’ingrosso è stata fortemente penalizzata dai lockdown.

Niente feste, eventi e ristoranti chiusi
La vendita al dettaglio sembra infatti aver compensato le perdite per il settore. Teleticino ha intervistato Roberto Luisoni, proprietario della macelleria Luisoni di Lugano e Macellaio svizzero dell’anno 2020, per commentare l’andamento degli affari in questo periodo particolare: “Sicuramente la pandemia ha inciso tantissimo anche sul nostro lavoro, anche se fortunatamente siamo rimasti sempre aperti”, racconta Luisoni, “la vendita al dettaglio è aumentata sicuramente come in tutto il ramo, ma per quanto ci riguarda la nostra vendita all’ingrosso è calata drasticamente”. Infatti, “pensiamo a tutte le feste che non sono state fatte, ai grossi eventi chiusi e ai ristoranti che hanno lavorato molto meno sui 12 mesi. Un anno altalenante quindi”.

“Aumento dovuto alle frontiere chiuse”
Per lunghi periodi però, a causa delle restrizioni ai confini, non si è dovuta affrontare la concorrenza con l’Italia. Quanto ha inciso la chiusura delle frontiere? “Questo ha aumentato il consumo di carne, aumento dovuto soprattutto alla chiusura delle frontiere. Infatti la Svizzera è circondata di paesi dove soprattutto la carne ma un po’ tutti gli alimentari costano meno. Non potendo uscire tutti hanno comprato qua, nei negozi privati e nei supermercati. Questo ha aumentato il consumo in generale”.

Con le belle giornate torna la griglia
Come sta andando il periodo prima della Pasqua? Avete già richieste per capretti, agnelli o costine? “Appena diventa un po’ più caldo, come negli ultimi due/tre weekend, aumenta la vendita di carne per la griglia”, risponde Luisoni, “va comunque ancora tanto la chinoise perché chiudendo i ristoranti la gente consuma più a casa e la gente cerca qualcosa di quasi già pronto e con poca lavorazione. Poi ci sono gli appassionati che cercano cose più elaborate, ma la griglia basta scaldarla un po’ e parte alla grande”. Qual è il taglio più venduto? “Dipende dalla stagione. Sull’anno la chinoise ha sicuramente una parte importante, la luganighetta va sempre bene perché ogni macellaio ha sempre la sua personalizzata, si riscoprono anche le cotture un po’ più lunghe quindi un brasato o uno spezzatino ha sempre un buon successo”.

“Un anno duro anche per chi ha potuto aprire”
Per finire, un commento su questa strana annata? “Come ho detto è stato altalenante. Sicuramente negativo, speriamo che non si ripeta anche se nei primi mesi di questo 2021 siamo su quella falsariga”, risponde Luisoni, “È stata dura anche per chi ha potuto tener aperto tutto l’anno perché non si è lavorato bene, con la paura continua che potesse succedere qualcosa, l’insicurezza delle decisioni... pur comprendendo la durezza di prenderle: qualsiasi cosa decidi una parte della popolazione la scontenti. Nel complesso un anno molto particolare che speriamo non si ripeta”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata