La polemica
Lo zoo al Maglio nel mirino di un tiktoker, la struttura si difende
Redazione
un anno fa
Un giovane tiktoker lo ha definito "il peggior zoo della Svizzera", ma la direttrice rimanda al mittente le accuse e un esperto di fauna selvatica ribadisce: "I requisiti minimi sono rispettati".

Pubblicità negativa per lo zoo al Maglio a Neggio. Un giovane tiktoker svizzero tedesco ha pubblicato un video in cui definisce il parco "il peggior zoo della Svizzera" e si chiede come possa essere possibile che gli animali siano tenuti in queste condizioni. Particolarmente criticata è la gabbia dei leoni, dove quattro felini convivono in un angusto spazio. Il video è già stato visualizzato 200mila volte e ha destato centinaia di commenti.

La direttrice respinge le accuse

La direttrice dello zoo tuttavia non ci sta. Interpellata dal Blick, si difende dalle accuse: "Se si chiedesse direttamente allo staff, certe ipotesi non verrebbero nemmeno sollevate", ha dichiarato Sabine Fehr al giornale svizzero tedesco. La maggior parte degli animali ospitati presso lo zoo, ha spiegato, sono stati abbandonati o sono ex animali da circo. Per quanto riguarda la gabbia dei leoni, "sono 5 anni che cerchiamo un posto per due dei quattro esemplari". Ma i posti che erano stati promessi sono stati cancellati. "In un'occasione si è deciso di importare leoni dal Sudafrica, mentre in un altro caso sono stati preferiti i leoni asiatici nell'ambito di un programma per la protezione della specie". Di recente un'altra organizzazione che si occupa di salvare animali ha proposto di addormentare i due leoni. "La situazione non dipende dunque da noi", precisa la direttrice.

Rispettati i requisiti, ma c’è margine di miglioramento

Per capire meglio la situazione, il Blick si è rivolto a Samuel Furrer, direttore della Protezione svizzera degli animali (PSA). L'ultima volta che lo zoologo ed esperto di fauna selvatica si è recato presso lo zoo ticinese è stato quattro anni fa. Nel suo rapporto il parco al Maglio ha ricevuto un punto su cinque possibili. Furrer ha tuttavia definitivo l'allevamento degli animali "da accettabile a buono" e ha invitato a non trarre conclusioni affrettate dal video di tiktok. "Molte persone sono scioccate perché le strutture non corrispondono alla nostra attuale idea di zoo. Ma i requisiti minimi sono rispettati".  Per due leoni è infatti sufficiente uno spazio esterno di 80 metri quadrati e il recinto dello zoo al Maglio supera quindi il minimo legale. Per Furrer, tuttavia, ci sono margini di miglioramento. Per questo la Protezione Svizzera degli animali vuole agire anche sul piano politico per aumentare il minimo legale. "La politica va in questa direzione solo lentamente, mentre le aspettative dei visitatori sono cambiate. Per questo si sollevano sempre voci critiche".