Ticino
Locarno, tensioni al San Carlo?
Locarno, tensioni al San Carlo?
Locarno, tensioni al San Carlo?
Redazione
9 anni fa
Il PLR interroga il Municipio sul clima di lavoro alla casa per anziani: "Quando torna il direttore Mordasini?"

"C’è un nuovo malato in Città: l’Istituto San Carlo. E pare che non si tratti di influenza stagionale, ma di malanni che l’affliggerebbero da tempo: burnout, mobbing, curatime, tarmed e altre diavolerie che nel latinorum di oggi pare vogliano dire, se non proprio cancrena, almeno idropisia, scrofola o giù di lì. E questo fa male anche a noi, perché il San Carlo dovrebbe garantire pace e serenità, soprattutto ai suoi ospiti, che sono poi i nostri cari genitori o nonni. Una struttura a cui noi tutti teniamo particolarmente e dalla quale pretendiamo massima professionalità e umanità. Un complesso di ben 110-120 impiegati (che ne fanno una vera impresa), con mansioni delicate da svolgere, che richiede un’organizzazione ed una conduzione all’altezza".

È con queste parole che inizia il comunicato della sezione PLR di Locarno, che allega pure un'interrogazione, primo firmatario Claudio Vassalli, inoltrata al Municipio per fare chiarezza sulla diminuzione del contributo cantonale e l'aumento di personale presso la casa per anziani San Carlo, nonché su presunte tensioni tra i collaboratori e i vertici dell'istituto. 

"Rileviamo che" si legge nell'interrogazione, "nonostante in questi anni assistiamo a una cospicua diminuzione di sussidiamento dovuto ad un grado e ad uno stato migliore nella media gestione individuale degli ospiti del San Carlo rispetto agli anni precedenti, si ravvisa comunque un aumento consistente di personale, passato dalle 94 unità del 2008 alle 100 unità del preventivo 2016, ossia con un aumento di 6 unità per gli istituti e servizi sociali, cosa che non ci pare giustificata. Infatti la base del conteggio cantonale di sussidiamento, calcolato con lo strumento RAI/RAC, non avrebbe dovuto portare ad un aumento del personale organico, mentre quello in esubero del San Carlo si sarebbe potuto magari collocare altrove, senza procedere a nuove assunzioni". 

Ma non è tutto, aggiunge il PLR: "Oggi veniamo a sapere che, oltre ad avere in malattia il direttore Mordasini, ovviamente poiché è stato oberato a tal punto dal lavoro e dalle difficoltà oggettive riscontrate nella gestione della casa di cura, anche un sindacato si è lamentato per la tensione esistente tra i collaboratori e quadri superiori della nostra casa anziani". 

"Queste tensioni" sottolinea ancora il partito "portano ovviamente ad avere un clima di lavoro non ideale in un settore già difficoltoso per sua natura, tensioni che si riversano poi sugli ospiti, compresi i loro famigliari".

I consiglieri comunali chiedono quindi al Municipio come mai, visto la costante diminuzione del contributo cantonale per il San Carlo, non ha bloccato le continue richieste di aumento del personale, verificando dapprima la situazione. Per quanto tempo poi rimarrà assente il direttore Mordasini e se è previsto un suo eventuale sostituto interinale. In caso affermativo, quali caratteristiche e competenze deve disporre il suo sostituto e come mai non è stato individuato all'interno dell'organico della casa di cura. Inoltre si chiede se ci sono state segnalazioni, oltre a quella del VPOD, da parte di altri sindacati su queste problematiche. Quali passi intende poi intraprendere il Municipio per attenuare le presunte tensioni tra personale e quadri del San Carlo e come si intende recuperare l'attuale direttore, senza che questi debba essere costretto ad operare con dei tours de force impossibili come finora. Infine si chiede se corrispomde al vero che alcuni ospiti si siano adoperati affiché i loro cari potessero trovare un'altra sistemazione per evitare inutile stress durante l'ultimo percorso di vita. 

”Forse più che dei dottoroni, ci vorrebbe un santo" concludono ironici i consiglieri comunali, alludendo alla figura da cui prende proprio il nome la casa di riposo. 

Sulla situazione di disagio presso l'istituto, anche il PPD, a nome di Barbara Angelini Piva e Lorenza Pedrazzini Ghisla, ha inoltrato in serata al Municipio un'interrogazione che ricalca i temi sollevati dai colleghi del Legislativo.

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