
Un venditore ambulante ha creato scompiglio nel Locarnese, tanto da indispettire una società immobiliare di Locarno, la Assofide SA, che ha affisso dei volantini sui propri stabili amministrativi per mettere in guardia i propri inquilini. "Nelle ultime settimane si è presentata una ditta comunicando agli inquilini che su incarico della Assofide SA e in collaborazione con il Cantone e la Polizia Comunale di Locarno, devono entrare negli appartamenti per effettuare delle misurazioni delle onde magnetiche" si legge sul volantino. "Vi comunichiamo che questa ditta NON ha nessun diritto e nessuna autorizzazione da parte nostra di entrare nei vostri appartamenti".
Con un presunto misuratore, il venditore porta a porta si offre di controllare l’esposizione a onde elettromagnetiche, tema sensibile in epoca di 5G. Per poi offrire un prodotto, il Biofarmantalgicplus, che è valso al suo inventore la laurea honoris causa dalla Catholic University of Graben nella Repubblica Democratica del Congo. Cos’è la sua invenzione? È una stuoia antalgica e antiossidante, che avrebbe effetti positivi sul dolore, sulla circolazione e sullo stress ossidativo. Nel biglietto da visita che il venditore espone si legge che il Biofarmantalgic plus sarebbe un dispositivo unico al mondo con 7 tecnologie naturali certificate dal dipartimento della Sanità.
TeleTicino ha contattato la ditta dell'inventore e il venditore, che ribattono di avere tutte le certificazioni e l’autorizzazione alla vendita ambulante. Infatti il dispositivo medico è autorizzato dal Ministero della salute italiano. Ma che, attenzione, non certifica alcuna qualità curativa. Infatti è tra i supporti all’attività sanitaria, quindi letti per pazienti, poltrone, cuscini, coprimaterassi. Né l’autorità italiana né di riflesso quella svizzera riconoscono proprietà curative. Quindi a sostenere le proprietà curative e quelle di protezione dalle onde elettromagnetiche è la società.
Contattato da Ticinonews, il dipartimento del territorio ha invitato all’attenzione e ha sottolineato che il venditore non è incaricato dal Cantone di svolgere controlli simili. Il DSS, contattato da TeleTicino, ha sottolineato come non spettino a lui le certificazioni di dispositivi medici, semmai a Swissmedic. Dal canto suo la Polizia cantonale riferisce di aver ricevuto delle segnalazioni e avviato gli accertamenti del caso.
L’azienda ha infine inviato a TeleTicino delle risposte di un’addetta alla comuncazione di Swissmedic, che chiarisce come i dispositivi medici autorizzati all’estero non necessitino di ulteriori certificazioni in Svizzera. Tanto rumore per una stuoia.
Maggiori dettagli nel servizio di TeleTicino
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