Ticino
Losone versa 1'670 franchi agli hacker, "ecco perché abbiamo pagato il riscatto"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
Il Municipio risponde a un'interrogazione di due consiglieri comunali, precisando i contorni di un attacco informatico avvenuto 8 anni fa. Il sindaco: "I dati del Comune e della popolazione sono sempre stati al sicuro".

Il Municipio di Losone prende posizione dopo che due consiglieri comunali leghisti, Michele Grünenfelder e Gian Franco Scardamaglia, hanno inoltrato un'interrogazione concernente l'attacco informatico di cui il comune è stato vittima nel 2015. Le perplessità sollevate da Grünenfelder e Scardamaglia concernevano in particolare la somma versata ai malviventi, di cui la popolazione non ne era venuta a conoscenza. Nella sua presa di posizione il comune entra nel dettaglio sul tipo di attacco informatico, precisando che "non c'è stato un furto di dati", ma che tuttavia sono stati versati 1670 franchi poiché alcuni file erano stati resi inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto. 

Vittima di un Cryptolocker

Il Comune è stato vittima di un Cryptolocker, un particolare tipo di malware che aveva reso temporaneamente irraggiungibili alcuni documenti conservati sui server, precisa l'ente comunale. “I dati del Comune e della sua popolazione sono sempre stati al sicuro,” tiene tuttavia a rassicurare il sindaco Ivan Catarin. “I server non avevano subito danni e l’amministrazione comunale ha, comunque, potuto garantire i suoi principali servizi". 

Alcuni tipi di file inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto

I Cryptolocker si limitavano a criptare alcune tipologie di file, rendendoli momentaneamente inutilizzabili, finché non si pagava un riscatto. In particolare erano stati resi irraggiungibili "solo dei documenti di lavoro, mentre i database del Comune sono sempre stati al sicuro e la maggior parte delle attività dell’amministrazione non hanno subito ritardi. Il sistema informatico comunale era già organizzato in maniera da circoscrivere potenziali incidenti".

Allertata la Polizia

Non appena è stata individuata la minaccia, il Comune ha immediatamente informato la Polizia cantonale. “I Cryptolocker sono malware facilmente rimovibili,” ha precisato Catarin. “Tuttavia, non appena si eliminano, i dati vengono danneggiati irrimediabilmente. Dopo un’attenta discussione, considerata la modesta somma richiesta e dopo aver consultato gli specialisti e le forze dell’ordine, è stato valutato che pagare era la soluzione più ragionevole". Il Comune ha così pagato 1'670 franchi. Anche se i documenti criptati non contenevano dati sensibili, "il recupero manuale di tutta la documentazione avrebbe causato oneri amministrativi, il cui costo sarebbe stato superiore".