Ticino
Lugano Airport, “metà dei voli è business, metà è scuola”
©Gabriele Putzu
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Redazione
5 ore fa
Con il direttore Davide Pedrioli analizziamo i dati dei movimenti di Skyguide nel 2024, che indicano una crescita rispetto al periodo prima della pandemia. “Siamo di nuovo vicini alla saturazione per i grandi aeroporti e questo beneficia gli scali più piccoli”.

Skyguide ha pubblicato il suo rapporto annuale, che mostra delle perdite finanziarie dovute a importanti investimenti, ma un grosso aumento del traffico nei cieli svizzeri. La società di controllo del traffico aereo ha chiuso l’esercizio con una perdita di 18,9 milioni di franchi, ma nel 2024 ha lavorato come mai prima d’ora. Sono oltre 1,3 milioni i voli gestiti dalla compagnia, con un aumento del 10.2% rispetto al 2023, ma soprattutto superiore anche al 2019 dell’1,8%. Abbiamo fatto il punto con Davide Pedrioli, direttore di Lugano Airport.

L’aviazione in Svizzera ha recuperato lo spazio perso nella pandemia. Siamo passati oltre?

“Fino al decennio scorso l'aviazione era vicina ad una certa saturazione. L'aumento sarebbe quindi diminuito. Il Covid è stato molto particolare, adesso stiamo rientrando in una situazione di avvicinamento alla saturazione, specialmente per i grossi aeroporti. Questo vuol dire che gli aeroporti regionali - come Saint Louis, Berna o anche Sion - cominciano ad essere interessanti perché certi voli, specialmente business, preferiscono volare dove è più facile e libero atterrare”.

A Lugano, secondo i dati pubblicati nell’ultima edizione della domenica, c’è stato un aumento del 12,36% (21'076) per i voli strumentali, mentre per quelli contabilizzati da Skyguide c’è stato un calo del 7,3% (4678). Come mai questa discrepanza?

“Tutti i 20mila voli sono gestiti da Skyguide, mentre i 4678 voli sono quelli di aerei più pesanti, altalenanti e che per noi sono i più importanti. In effetti la movimentistica è diminuita, ma è aumentato tutto l'aspetto economico. Tendenzialmente questa tipologia di aerei sta andando su quelli più pesanti”.

Come è composto il traffico dell'aeroporto di Lugano? Chi arriva e chi decolla?

“Chi ci andava questa mattina (ieri per chi legge, ndr) vedeva l'aereo della Confederazione”.

Quello nuovo?

Si.

È la prima volta che arrivava?

“No, è già la decima. Il primo volo l'ha fatto con Ignazio Cassis per andare in Sud America e il primo rientro diretto l'ha fatto sempre con Cassis a Lugano. Per rispondere alla domanda: dei 20mila movimenti, quasi la metà sono movimenti business. I 4000 citati da Skyguide sono movimenti soprattutto nei momenti di tempo brutto. Abbiamo quindi metà business e il resto scuola di volo, elicotteri. A Lugano non c'è altro”.

Sulla domenica sono state pubblicate anche le destinazioni più gettonate. Al primo posto Locarno, come mai?

“C’è una relazione molto diretta per le scuole di volo tra Locarno e Lugano. Ogni aeroporto ha la sua scuola di volo, però Lugano ha una peculiarità che non ha Locarno. Sia la scuola civile che militare di quest’ultima cercano di venire a Lugano perché è più complicato, uno spazio aereo adatto per un allievo”.

A livello internazionale spiccano destinazioni francesi come Parigi, Cannes, Nizza. Ci sono poi Olbia e Linate. Rispetto a una volta, l’aeroporto si è un po’ allontanato dai voli di linea. Possiamo sperare di tornare a volare da Agno?

“Purtroppo per il momento non possiamo di nuovo offrire i voli di linea. È molto richiesto quello su Ginevra e ci stiamo lavorando da due anni. Ci sono due progetti. L'idea di fondo è di avere la possibilità di avere un giorno o due a settimana per fare lo spostamento dal Ticino alla Romandia e viceversa. Ma è difficile, la torre di controllo e la struttura logicistica è sovra dimensionata per questi movimenti di passeggeri. Manca l'operatore che si butti”.