
Per le macellerie ticinesi il lavoro abbonda in questi giorni prenatalizi. Non a caso, trovarne una che ci concedesse qualche minuto per una breve intervista è stata un’impresa ardua. L’impegno è infatti al massimo per soddisfare tutti gli ordini che faranno scena sulle tavole addobbate, la sera del 24 dicembre o il pranzo del 25. In questi giorni, turni straordinari si fanno anche alla macelleria Valsangiacomo di Mendrisio. "Rispetto a una settimana normale facciamo anche il doppio delle ore", spiega il titolare, Angelo Valsangiacomo. In questo periodo, quando molti si concedono di rallentare un po', per le macellerie non è tempo di riposare: "Per avere dei giorni liberi, recupereremo dopo... Natale è Natale!", commenta ridendo Valsangiacomo.
Tanto lavoro, ma non come gli ultimi due anni
Alti volumi di lavoro per Natale non sono certo una novità. "Quest'anno le vendite vanno bene. Le prenotazioni non mancano e siamo in linea con i numeri del 2019. Non siamo però ai livelli del periodo della pandemia". Se il lavoro è certamente intenso, nella macelleria di Mendrisio non raggiunge comunque i livelli di 2020 e 2021: gli ordini prenatalizi di quest’anno sono infatti circa un terzo in meno rispetto al 2021 e nel 2020 erano più del doppio. Rispetto ai Natali degli anni pandemici, infatti, le differenze sono essenzialmente due: ristoranti aperti e senza restrizioni e nessuna limitazione all’ingresso nella vicina Italia, dove molti ticinesi si recano a fare acquisti per pranzi e cenoni.
Chinoise sempre più regina
Per la loro tavola natalizia, i clienti della macelleria Valsangiacomo puntano ancora sui grandi classici, cappone in primis. La fondue chinoise si inserisce però sempre più prepotentemente fra le tradizioni del Natale dei ticinesi. "In passato la chinoise si faceva di rado a Natale, ora è quasi una moda", osserva il macellaio. La chinoise ha invece definitivamente conquistato "il Capodanno, assieme al classico zampone".