Ticino
“Mafia in Svizzera, la combattiamo o la subiamo passivamente?”
Immagine © CdT/ Chiara Zocchetti
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Marco Jäggli
3 anni fa
Piero Marchesi interroga il Consiglio federale sulle misure e le risorse a disposizione delle istituzioni svizzere nell’affrontare il crimine organizzato

Il deputato Udc Piero Marchesi interroga il Consiglio federale riguardo alla sua azione contro il crimine organizzato e la Mafia: “È ormai piuttosto evidente, a distanza di oltre un decennio” scrive nella sua interrogazione al Nazionale, “che le organizzazioni mafiose sono presenti massicciamente anche nel nostro Paese; non da ieri ma da molto tempo. Operano riciclando denaro attraverso investimenti immobiliari e sono ormai attive in molti altri settori economici, come ad esempio la ristorazione e i commerci. Nel recente passato più atti parlamentari hanno evidenziato il tema, sollevando la preoccupazione di vedere progressivamente il nostro Paese conquistato da organizzazioni mafiose che operano nell’ombra, causando danni economici e sociali”.

Marchesi cita inoltre le parole di Alessandra Cerretti pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Milano, recentemente ospite in Ticino, secondo cui “La ‘ndrangheta sta cercando dove investire i grossi capitali di cui dispone. E lo fa in tutto il mondo, anche in Svizzera, con sistemi all’avanguardia. La Svizzera è vicina, possono uscire e far passare armi, droga e latitanti. E ricicla denaro”, aggiungendo che “segnali d’infiltrazione ne esistono da anni. Le organizzazioni criminali mafiose sono ancora intenzionate a utilizzare la Svizzera per lavare i proventi criminali. È chiaro l’interesse a usare il nostro Paese”. E ancora, citando Pierluigi Pasi ex capo della Procura federale di Lugano, “che già nel 2010 insisteva perché si parlasse e si affrontasse il fenomeno”: “In Svizzera non si è del tutto coscienti dell’attività di tali organizzazioni e dei problemi e dei pericoli che tale attività potrebbe comportare a lungo termine. È naturale, perché riciclare denaro non fa molto rumore. Non occorre allarmismo, solo conoscere e non sottovalutare il problema”.

Marchesi chiede al Consiglio federale:
1. Rispondendo all’interrogazione Chiesa 19-1029 il CF sosteneva che «A causa della notevole carenza di risorse l’AV-MPC non ha attualmente la possibilità di analizzare le questioni sollevate nell’ambito di un’ispezione o di un accertamento». Quali azioni sono state intraprese per ovviare a questa notevole carenza?
2. Fedpol ha un ruolo importante nel contrasto alla mafia. Negli anni, da quando il fenomeno è stato rilevato, quali azioni ha intrapreso per combatterlo? Ha impiegato maggiori risorse? In che misura?
3. Il controllo delle attività mafiose passa anche dalla verifica delle attività economiche e fiscali delle varie imprese. Che tipo di organizzazione ha implementato la Confederazione con i vari Cantoni?

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