
Le modifiche legali decise dal Cantone che impongono ai Comuni di denunciare penalmente chi non paga i premi di cassa malati e non risponde alla richiesta di incontro formulata dagli uffici comunali, preoccupano la Sezione del Centro di Cadenazzo, secondo cui per colpire i “furbi” non vanno criminalizzate le molte persone che fanno fatica a tirare fine mese. I premi di cassa malati “sono fuori controllo”, con aumenti annui “che incidono sempre più sulla qualità di vita di troppe famiglie. Va fatta una ‘guerra’ alla povertà, non ai poveri”, si legge in un’interpellanza inoltrata al Municipio cittadino.
“Combattere i furbi, non chi fa davvero fatica”
Il Cantone spende ogni anno milioni di franchi a causa di chi non paga i premi di cassa malati; secondo i centristi di Cadenazzo, è quindi naturale che siano svolti tutti i controlli necessari perché questi soldi non vadano a coprire i “buchi” lasciati da dei “furbi” che potrebbero pagare ma non lo fanno. In quest’ultima categoria rientrano “i falsi nullatenenti che hanno tutto intestato a società, chi lavora in nero e fa finta di non avere un impiego, chi sperpera il proprio salario e poi non paga imposte e cassa malati”. Questi “furbi” “rappresentano però una minoranza che va identificata e combattuta con i giusti strumenti, senza potenzialmente criminalizzare tutti quelli che fanno davvero fatica ad arrivare a fine mese”.
I timori
Il Centro guarda dunque “con preoccupazione” alla richiesta che il Cantone ha imposto ai Comuni di denunciare al Ministero pubblico tutte le persone che non pagano i premi malattia e non si presentano quando convocati ad un incontro. Il primo timore è di carattere umano: “quante persone realmente in difficoltà si ritroveranno a dover far fronte non solo ai debiti, ma anche ad una denuncia penale?” Una seconda paura è di ordine operativo e legata al rischio di intasare la giustizia ticinese: “la Magistratura ha davvero tutte queste risorse per gestire le numerose denunce che si troverà a ricevere?”
“Il dialogo tra cantone e Comuni deve migliorare”
Un’ultima preoccupazione è legata ai rapporti tra i due livelli istituzionali: la modifica di normativa è stata decisa unilateralmente dal Cantone, "imponendo ai Comuni un lavoro amministrativo extra" e “chiedendo loro di fatto di assumerne anche i costi”. Per la Sezione del Centro di Cadenazzo questa “è purtroppo l’ennesima dimostrazione di come il dialogo tra i due livelli istituzionali debba urgentemente migliorare”. Le soluzioni “vanno preparate, discusse assieme e realizzate al meglio, non giocando allo scarica barile”.
Le domande
Viene quindi chiesto al Municipio quali istruzioni ha ricevuto da parte del Cantone in relazione alla modifica di prassi e di legislazione per la gestione dei morosi di cassa malati e come l’Esecutivo valuta l’impatto amministrativo per il Comune di Cadenazzo di questa nuova impostazione. Gli interpellanti vogliono inoltre sapere come sarà indennizzato il Comune da parte del Cantone per ogni procedura che giungerà a una denuncia, o ad accertare una comprovata impossibilità di pagare gli scoperti di cassa malati, o ancora alla soluzione degli scoperti. Infine, si domanda al Municipio come valuta, dal profilo del principio, l’introduzione del sistema della denuncia penale.