![© Facebook Coordinamento Unitario a Sostegno della Palestina](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2025/01/29/960x640/f070c3f4-f47b-4d31-9efb-029be24e05d6.jpeg)
Il presidio del Coordinamento Unitario a sostegno della Palestina, andato in scena giovedì sera davanti al LAC di Lugano in occasione del concerto della Filarmonica israeliana, è finito al centro di un’interpellanza. A inoltrarla al Municipio di Lugano i consiglieri comunali della Lega dei Ticinesi, secondo cui “i molinari, sotto la nuova etichetta di un fantomatico coordinamento pro-Palestina, hanno ostacolato l’accesso all’edificio, urlando insulti al pubblico (“fascisti”, “assassini”) e incitando all’odio e all’antisemitismo”.
“Ennesima dimostrazione di intolleranza”
Secondo gli interpellanti, si è assistito “all’ennesima dimostrazione di bieca intolleranza da parte degli ambienti sostenuti dalla sinistra, che non a caso ha pure tentato di boicottare l’evento”. Da segnalare, inoltre, “l’assenza di misure di sicurezza su Piazza Luini, con la situazione che sarebbe potuta facilmente degenerare in disordini e danneggiamenti”.
Le domande
Viene quindi chiesto al Municipio come valuta quanto accaduto giovedì sera e se non ritiene che l’accaduto possa aver danneggiato l’immagine della città, in considerazione del fatto che all’evento erano presenti anche tre ambasciatori. “La manifestazione – vogliono sapere gli interpellanti – era autorizzata? È intenzione dell'Esecutivo continuare a tollerare dimostrazioni d’odio e di antisemitismo da parte di sedicenti coordinamenti pro Palestina?” Si domanda inoltre come mai sullo spiazzo antistante al LAC la polizia era assente e perché non sono nemmeno state posate delle transenne per tenere i manifestanti separati fisicamente dal pubblico. In generale, "il Municipio non ritiene che, all’esterno del LAC, la gestione della sicurezza sia stata quanto meno deficitaria?”