Aveva destato un certo scalpore, venerdì scorso, la decisione del giudice Marco Villa di ridurre da 120mila a 79mila franchi gli onorari degli avvocati di ufficio di quattro uomini condannati per una rapina a un portavalori commessa ad Agno. "Gli onorari vanno riportati su livelli accettabili, se si vuole una giustizia rapida ed efficace", aveva dichiarato allora Villa (vedi articolo suggerito).

Ebbene, ieri il giudice si è ripetuto. Al termine del processo a tre ladri bulgari, tutti condannati a pene di espiare, Villa ha nuovamente decurtato le note d'onorario dei tre difensori di ufficio, in questo caso gli avvocati Didier Lelais, Giorgia Maffei e Gianluca Molina, riducendole di un terzo a complessivi 20mila franchi.

"La Corte ha moralmente l'obbligo di analizzare le note d'onorario e se ritiene che determinate prestazioni non siano giustificate o eccessive ha il diritto di decurtarle o ridurle" ha ribadito il giudice Villa, come si legge su la Regione.

L'avvocato Lelais, già colpito dalla decurtazione di venerdì, ha replicato sostenendo di aver fatturato unicamente le spese effettivamente sostenute. "Se non vogliamo questo onere, in particolar modo per gli imputati stranieri ai quali lo Stato non potrà chiedere il rimborso" ha dichiarato il legale, "allora bisognerebbe dare loro la possibilità di essere giudicati nel proprio Paese." L'avvocato ha pure annunciato che sta valutando di ricorrere contro la decisione del giudice Villa.

Intanto sul tema degli onorari si sta muovendo pure il Dipartimento delle istituzioni, che intende istituire uno specifico gruppo di lavoro con l'obiettivo di trovare misure e correttivi possibili.

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