
È stato presentato ieri sera al Palacinema di Locarno il complesso alberghiero a 5 stelle denominato "Borgo Miranda" previsto a Monte Brè, sopra Locarno. A presentarlo il gruppo svittese Aedartis AG, che ha annunciato che presenterà la domanda di costruzione entro fine gennaio 2020.
Il progetto
L'intento del gruppo, hanno spiegato i promotori, è quello di ristrutturare l’esistente Hotel Monte Brè per valorizzare la destinazione con una vasta gamma di servizi e così "aumentare la visibilità turistica a lungo termine". Il progetto si estende su una superficie di circa 1,4 ettari ed è stato progettato dallo studio di architettura "Gruner & Friends" di Basilea. Nel dettaglio comprende 17 suite, 53 appartamenti in proprietà condominiale, 2 ristoranti, bar, spa con piscina interna ed esterna, una panetteria, sale conferenze e miniclub.
“La nostra filosofia è che tutte le persone coinvolte dovrebbero diventare partner e ambasciatori del progetto, sia la popolazione locale, che le imprese o il settore pubblico" ha affermato il CEO del gruppo Marc Sontag, citato in una nota. "Il nuovo hotel dovrebbe diventare un luogo di incontro per locali e turisti. Nello stesso tempo cerchiamo di portare valore della regione e creare nuovi posti di lavoro".
"Il design riprende il linguaggio dell'architettura locale in termini di materiale e forma" ha dal canto suo spiegato Patrice Gruner, CEO dello studio di architettura basilese. "Durante la pianificazione, l'attenzione è rivolta all'uso attento e sostenibile dell'ambiente. Con l'aiuto della nostra intelligenza artificiale (AI), gli edifici sono disposti in modo da avere la posizione ideale in relazione alla posizione del sole e una vista unica sul Lago Maggiore. Allo stesso tempo, vengono prese in considerazione le naturali differenze di altezza nel terreno".
Secondo i promotori i parametri di costruzione sono conformi all'attuale piano regolatore.
Il progetto osteggiato dalla popolazione
Scopo della serata, a cui il Municipio di Locarno non ha partecipato perché sono in corso le eventuali modifiche pianificatorie, era di informare la popolazione sul progetto. Ma non sono mancate voci critiche sul maxi resort, contro il quale un gruppo di cittadini ha già raccolto 1'800 firme la scorsa primavera.
L'evento rappresentava un'opportunità per avviare un dialogo, ma molte domande, al termine della serata, sono rimaste senza risposta, ha sottolineato il giorno seguente il consigliere comuale socialista Fabrizio Sirica, che su Facebook ha preannunciato un'interpellanza al Municipio di Locarno.
Scatta l'interpellanza
Come promesso, l'interpellanza è stata inoltrata nel pomeriggio alle autorità di Locarno. Secondo Sirica, come detto, il progetto, ridimensionato rispetto alla prima proposta, ha ancora molte zone d’ombra e molte domande "complice una traduzione non professionale e l’incapacità dei promotori ad esprimersi in italiano", non hanno trovato risposta, si legge nel testo intitolato "Salviamo Monte Brè: No alla speculazione, Sì alla riqualifica".
"Un aspetto che ha senz’altro colto di sorpresa tutti i presenti e gettato confusione in sala" scrive il consigliere comunale socialista, "è che i promotori hanno dichiarato che nei prossimi dieci giorni presenteranno la domanda di costruzione, banalizzando completamente l’iniziativa popolare, come se la zona di pianificazione in corso non incidesse in nessun modo sul loro progetto".
Per Sirica quello presentato è un progetto "calato dall'alto", "lontano dalla realtà locale" e volto a "speculare economicamente sul Monte Brè". Tramite l'atto parlamentare si chiede quindi, oltre che a rispondere a una serie di quesiti, di dare un'indicazione politica chiara. "Diciamo di no alla speculazione, ma sì alla riqualifica! Per poterlo fare mettendo al centro la protezione del territorio, l’eco-sostenibilità e sostanzialmente l’interesse comune, non c’è altra via che indirizzare la riqualifica attraverso l’intervento pubblico. Crediamo che la città debba investire energie e risorse per pensare alla riqualifica del sito, con un processo di costruzione del futuro che sia agli antipodi rispetto alle modalità attuate dai promotori del “Borgo Miranda”, cioè partendo dall’ascolto del territorio, dalle esigenze, dalle idee che emergono dal basso. Ci sono vari strumenti: concorsi di idee, promozione e sostegno economico per progetti che rispettano determinati standard, valorizzazione di un turismo eco-sostenibile, ma per realizzare qualsiasi cosa è necessario palesare la volontà politica di non subire gli avvenimenti, ma proporre un piano B".
Le domande in detaglio
- Il Municipio chiarisca nel dettaglio se l’attuale zona di pianificazione bloccherà la concessione della licenza edilizia e per quanto tempo;- La domanda di costruzione verrà congelata fino alla modifica del PR? Cosa succede in questi massimo 5 anni di blocco edilizio, viene comunque analizzata la domanda di costruzione?- Vi saranno delle interazioni tra municipio e cantone?- In caso di fallimento del progetto immobiliare, il Municipio concorda con la necessità di avere strategia proattiva e partecipativa per riqualificare il Monte Bre? Se sì, quali strumenti può immaginare? Si può immaginare di attivare subito, a prescindere dal progetto immobiliare, tale strategia di riqualifica e rilancio della zona?
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