Il settore giornalistico in Svizzera sta vivendo un periodo critico, con i recenti tagli annunciati dalle testate francofone di Tamedia e i piani di risparmio della RTS, che prevedono la perdita di 55 posti entro il 2025. La situazione appare particolarmente grave nella Romandia, ma le conseguenze si estendono all'intero Paese.
Critiche alla gestione imprenditoriale
Roberto Porta, presidente dell'Associazione Ticinese dei Giornalisti (Atg), denuncia le scelte imprenditoriali di Tamedia, che "fa degli utili in settori diversi dal giornalismo e preferisce distribuire dividendi piuttosto che salvare posti di lavoro". Porta evidenzia come il settore sia sacrificato a favore degli interessi degli azionisti.
L'assenza di un sostegno politico
Secondo Porta, la política non sta offrendo un supporto adeguato, "Manca totalmente un apporto della politica al mondo dei media”, sottolinea, ricordando che una proposta di riforma per aumentare gli aiuti indiretti è stata bocciata dal Consiglio federale. Nonostante i proclami sull'importanza dei media per la democrazia, le azioni concrete latitano.
Un futuro incerto anche per il Ticino
Il rischio di una "desertificazione mediatica" incombe anche sul Ticino. "Non è un problema di sapere se succederà ma quando succederà," avverte Porta, sottolineando come l'inazione politica renda difficile immaginare un'inversione di tendenza.