Ticino
Metà dei rifiuti finisce nella raccolta differenziata
Foto CdT
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Lara Sargenti
4 anni fa
In Ticino nel 2020 i rifiuti solidi urbani sono diminuiti di 6’943 tonnellate (-8,8%) rispetto al 2019. Anche negli ultimi 15 anni c’è stata una notevole diminuzione degli RSU a favore delle raccolte separate. Tutti i progressi elencati durante la Giornata mondiale del riciclaggio

Oggi, 18 marzo, ricorre la Giornata mondiale del riciclaggio. La giornata, giunta alla sua terza edizione, mira a porre l’accento sul ruolo centrale del riciclo per la protezione delle risorse e del clima, fanno sapere il Dipartimento del territorio e l’Azienda Cantonale dei Rifiuti in una nota, che espongono alcuni dati sulla raccolta differenziata in Svizzera e nel nostro Cantone.

Svizzera grande produttrice di rifiuti, ma primeggia per raccolta differenziata
Da un lato la Svizzera figura ai primi posti della classifica mondiale per la produzione di rifiuti (oltre 700 kg all’anno pro capite). Dall’altro primeggia nel mondo per la percentuale di riciclaggio effettivo delle varie tipologie di rifiuti raccolte separatamente. Un primato reso possibile, sottolinea il DT, “grazie all’efficacia della separazione alla fonte, presso le economie domestiche, che ha sostituito gradualmente quello che sino a qualche decennio fa era chiamato ‘il secchio misto’”. Una suddivisione che permette una raccolta separata di qualità che facilita il riciclaggio delle differenti frazioni nelle successive fasi della filiera, a beneficio di un’economia circolare di riciclaggio.

In Ticino metà dei rifiuti nella raccolta separata
In Ticino, secondo i dati del 2019, la percentuale delle raccolte separate si è attestata al 51,1%, allineandosi con quella federale (53%). In considerazione del fatto che lo scorso anno il principio di causalità (tassa sul sacco) non era ancora applicato alla totalità dei Comuni ticinesi, il DT e l’Azienda cantonale dei Rifiuti presumono che vi sarà un ulteriore aumento nei dati inerenti le raccolte separate per l’anno 2020. Dal 1989 al 2019, sempre in Ticino, le raccolte separate sono passate dalle 26’431 alle attuali 161’617 tonnellate (dato comprensivo sia delle economie domestiche sia delle imprese di smaltimento rifiuti). Per quanto concerne le singole categorie, occorre precisare che il 91,3% appartiene alle raccolte separate della carta e del cartone, delle bottiglie in vetro, del legname usato e degli scarti vegetali.

Notevole diminuzione dei rifiuti prodotti in Ticino negli ultimi 15 anni
A tal proposito si fa notare che, rapportandoli al 2019, i rifiuti solidi urbani (RSU) nel 2020 sono diminuiti di ben 6’943 tonnellate (-8,8%), per un totale di 71’860 tonnellate di apporti presso l’Impianto cantonale di termovalorizzazione dei rifiuti di Giubiasco. Negli ultimi 15 anni vi è stata una notevole diminuzione degli RSU pari al 27,9%; segnale questo di accresciuta sensibilità ambientale, supportata da un’ampliata possibilità di raccogliere separatamente le varie tipologie di rifiuto prodotto principalmente presso le economie domestiche.

Educazione ambientale e l’impegno dei comuni
Nei decenni passati il Ticino ha investito e si è impegnato molto nell’educazione ambientale, raggiungendo importanti traguardi. Va inoltre evidenziato l’importante lavoro svolto dai Comuni e dai Consorzi; le strutture presenti oggi sul territorio (ecocentri, ecopunti, ecc.) rispondono infatti sempre più alle esigenze dei cittadini in materia di raccolte separate. “Un ulteriore miglioramento in questo ambito deve rappresentare un obiettivo comune, ma è altrettanto essenziale che vi sia una sensibilità e una consapevolezza collettiva rispetto ai cosiddetti “acquisti intelligenti””, conclude la nota. “Il miglior rifiuto è e rimane quello non prodotto”.

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