
Esperimenti di manipolazione meteorologica sul Monte Ceneri condotti su incarico del Consiglio federale. Troviamo il progetto che risale al 2005 sul sito di un’azienda con sede a Zugo, tale WeatherTec, che sostiene di riuscire far piovere, nevicare o dissipare la nebbia. Nel caso dei test a sud delle alpi l'aumento delle nevicate mirava a una soluzione per mitigare la situazione di siccità durante le estati per prevenire gli incendi boschivi. Sembra un film di fantascienza e invece l’azienda esiste con tanto di nomi, cognomi e fotografie che mostrano come delle zone desertiche siano diventate dei territori verdeggianti dopo i trattamenti. I contenuti sono stati pubblicati sui social proprio quando il Ticino veniva travolto e ferito da nubifragi e catastrofi e qualcuno ha unito i puntini creando una teoria: hanno manipolato il tempo, e ne stiamo pagando le conseguenze. Per vederci chiaro ci siamo rivolti a Marco Gaia, Capo Previsioni e consulenze di MeteoSvizzera, che ha subito chiarito di non essere a conoscenza dei test effettuati sul Monte Ceneri, ma la notizia non lo sorprende.
Cloud seeding, seminare nelle nuvole
“Effettivamente ci sono tanti progetti ed esperimenti che sono stati fatti negli anni, e alcuni sono tuttora in corso. Tuttavia, finora nessuno di questi è riuscito a dimostrare in maniera scientificamente robusta che questi tentativi di modificare le condizioni metereologiche funzionino realmente”, ci spiega Gaia. Uno dei sistemi più utilizzati si chiama ‘Cloud seeding’, ovvero inseminazione delle nuvole. “Vale a dire che si cerca di mettere all’interno delle nuvole delle sostanze che vanno a favorire la formazione di goccioline e dei cristalli di ghiacci, al fine appunto di generare precipitazioni”.
Nulla a che fare con le scie chimiche
Per sgomberare il campo da dubbi la tecnica non ha nulla a che fare con le fantomatiche scie chimiche, che in realtà sono scie di condensazione. Anche perché la tecnica del cloud seeding non rilascia scie visibili. Un altro discorso, molto più controverso, è quello che riguarda i tentativi di correggere il cambiamento climatico con la geoingegneria. “C’è una grossa preoccupazione di fondo che riguarda il controllo di questi esperimenti, che potrebbero sfuggire di mano. Un conto è andare cercare di modificare la quantità di pioggia sopra una regione dalla grandezza del Ticino, un conto è invece è l’andare a modificare qualcosa che ricopre e interessa l’intero globo”.
Esperimenti sul tempo dagli anni ‘50
Ma torniamo agli esperimenti sul tempo, che non sono una novità. Anzi, se ne parlava già negli anni ‘50 per proteggere dalla grandine le foglie di tabacco coltivate in Ticino. “Tra gli anni ’50 e gli anni ’70 si è cercato di capire se fosse possibile o meno diminuire l’incidenza della grandine. E lo si faceva tramite dei sistemi di inseminazione artificiale che consistevano nello sparare con dei razzi alcune sostanze, come lo ioduro d’argento”. Sono stati quattro in totale gli esperimenti svolti sull’arco di oltre 20 anni, ma che si sono infine dimostrati un insuccesso. Ad oggi viene tuttavia spontaneo chiedersi, però, se stiamo pagando le conseguenze di esperimenti fuori controllo. “Mi sento di escludere in modo categorico che quanto avvenuto nelle scorse settimane nel nostro Cantone sia in qualche modo legato agli effetti della manipolazione del tempo”, ha concluso Gaia.