
Il caso della giovane russa a cui l'Arp di Massagno ha tolto la custodia del figlio sta facendo discutere anche in Russia. In particolare, il sito Aif.ru ha raccontato la vicenda, ipotizzando che dietro questa decisioni ci sia l'abuso di potere verso una straniera. "Perché sono russa". In Svizzera, i tutori hanno portato il bambino lontano dalla madre", titola il quotidiano nazionale russo, uno dei più venduti del paese. Secondo la testimonianza della donna, ci sarebbe un "piano subdolo" contro di lei, al quale ha partecipato tutta la famiglia del compagno che è così riuscito a ottenere la custodia del bambino. Sempre secondo la mamma del bambino, a giocare un ruolo determinante il fatto che lei sia russa e quindi non in grado di difendersi adeguatamente, con le autorità svizzere che intanto non stanno facendo nulla per aiutarla.
Una tesi però parzialmente smentita dall'avvocato russo Dmitry Pentsov, esperto di diritto svizzero interpellato dallo stesso Aif.ru: "Da un punto di vista puramente umano, si può simpatizzare con Marianna. Ma la Svizzera è uno stato legale, qui ci sono leggi e si applicano a tutti, compresi i cittadini stranieri che si trovano sul suo territorio. Anche se la sentenza può non essere a suo favore, la donna può sempre fare appello contro di essa. Ho vissuto qui per molti anni e non posso dire di aver mai qualcuno discriminato dalle leggi elvetiche".
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