“Una vicenda che desta preoccupazioni sulla trasparenza nell’assegnazione di mandati diretti da parte del Municipio di Lugano, nonché su una possibile violazione del segreto d’ufficio”. Così i consiglieri comunali di Lugano di Avanti con Ticino&Lavoro hanno definito, in un’interpellanza inoltrata al Municipio, la notizia emersa oggi secondo cui un cittadino, dopo aver formulato una richiesta di informazioni sui mandati diretti attribuiti dalla Città, sarebbe stato oggetto di minacce e ingiurie da parte del titolare di una delle società coinvolte. Titolare che, stando a un decreto d’accusa emesso dal Ministero pubblico, “risulta essere stato informato da un responsabile del Dicastero sport di Lugano in merito alla richiesta di accesso agli atti presentata dal cittadino”.

Viene quindi chiesto al Municipio se ha avviato un’indagine interna per accertare l’identità della persona "che ha divulgato informazioni riservate a un privato", quali misure sono state adottate per prevenire e sanzionare eventuali violazioni del segreto d’ufficio da parte dei dipendenti comunali e se ritiene opportuno segnalare il caso al Ministero pubblico affinché venga fatta piena luce sulla vicenda.

Si chiede inoltre quali sono i criteri seguiti dal Municipio per l’attribuzione di mandati diretti a ditte private e quali motivazioni giustificano "l’assegnazione ripetuta di incarichi alla medesima società, in assenza di concorsi pubblici". L'Esecutivo "ha valutato la possibilità di indire bandi di concorso per garantire maggiore concorrenza e trasparenza nell’assegnazione di tali incarichi?" Visto che la lista dei mandati diretti viene pubblicata una volta all’anno e poi sostituita, "è possibile ricevere l’elenco dei mandati diretti assegnati da parte del Municipio degli ultimi cinque anni? È possibile inoltre creare sul sito un archivio con l’obiettivo di lasciare, per trasparenza e confronto, la possibilità di accedere alle liste degli ultimi cinque anni?"

Gli interpellanti, infine, vogliono sapere per quale motivo il Municipio non ha segnalato la possibile violazione del segreto d’ufficio al Ministero pubblico, come previsto dalla Legge organica comunale, e se intende modificare i propri protocolli interni affinché casi simili vengano d’ora in poi denunciati tempestivamente alle autorità competenti.