Riconosciuti colpevoli - ognuno con ruoli e accuse diverse - per tentato furto, danneggiamento, infrazione alla Legge sulle armi e violazione di domicilio, e condannati (la maggior parte) alla pena di giornate di prestazioni personali. Si è conclusa così la vicenda delle tre pistole sottratte da alcuni ragazzini durante un’esercitazione della Polizia all’interno dell’ex albergo Eden di Paradiso. Lo riferisce il Corriere del Ticino, specificando inoltre che il Comando della Polizia cantonale ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di un agente presente all’esercitazione. Procedimento passato poi alla Sezione delle risorse umane (SRU) e concluso con una sanzione disciplinare emanata dal Consiglio di Stato.
La vicenda
Ricordiamo che, nel quadro di un’esercitazione ordinaria, la Polizia cantonale si trovava nella struttura alberghiera in disuso a Paradiso. Mentre la squadra era al primo piano, una decina di ragazzi si è introdotta nell’edificio da una porta finestra al pianterreno. Un’azione abitudinaria per questi giovani, che consideravano il posto come il loro “quartiere generale”. Gli adolescenti hanno poi rinvenuto delle pistole e tre di loro si sarebbero impossessati di altrettante armi. Uno di questi avrebbe premuto il grilletto di proposito, mentre il secondo, dallo spavento, si sarebbe fatto sfuggire un colpo. Entrambe le pallottole sono fortunatamente finite contro il muro. Usciti dalla struttura, due ragazzi si sono sbarazzati delle armi gettandole nel lago, mentre il terzo avrebbe nascosto la pistola sulla terrazza “per motivi che nemmeno lui è stato in grado di spiegare agli amici”. Nella fuga, però, uno degli adolescenti ha dimenticato il monopattino; ritornato sui propri passi è stato sorpreso dagli agenti, che nel frattempo erano scesi al pianterreno avendo sentito gli spari. Il giovane ha così ammesso quanto accaduto. In seguito sono stati fermati altri undici ragazzi, di cui due sono risultati estranei ai fatti.