In questi mesi si è diffusa sul territorio ticinese la voce di un sospetto “atteggiamento di favore” da parte della polizia verso un politico (o una politica). La questione, si legge in un’interpellanza inoltrata dal deputato centrista Fiorenzo Dadò, “deve urgentemente essere verificata dal Governo e chiarita in modo ineccepibile di fronte alla cittadinanza”. La notizia, viene spiegato nell’atto parlamentare, indicherebbe che un non ben precisato rappresentante dello Stato (sembrerebbe membro del Governo), sia stato coinvolto in un incidente della circolazione di una certa gravità. A destare sospetti tra i cittadini non è l’incidente in sé, “ma i risvolti a esso collegato, che parrebbero coinvolgere anche il Corpo di polizia”.
“Fare chiarezza”
Questi “rumors”, fattisi sempre più insistenti tra la gente, stanno generando nella cittadinanza “gravi sospetti che non possono venire ignorati da chi ne viene a conoscenza, ancor meno se questi sono stati eletti nelle Istituzioni e hanno anche il compito di vigilare”. Va pertanto chiarito subito di fronte al Gran Consiglio, quale organo di vigilanza, “se il fatto è realmente avvenuto e, semmai venisse confermato, i precisi contorni della vicenda, in quanto i dubbi risultano lesivi dell’immagine generalizzata dell’intero collegio governativo e delle forze di polizia”. Vista la possibile portata istituzionale, la necessaria trasparenza che viene richiesta “mira a fare luce su questo episodio, nella speranza che nulla di quanto viene oggi ipotizzato nel Paese, sia realmente capitato”.
Le domande
Viene quindi chiesto se corrisponde al vero che un consigliere di Stato sia stato vittima-protagonista di un incidente della circolazione nel novembre 2023. In caso di risposta affermativa, vengono poste una serie di domande accessorie quali data, ora e luogo del sinistro, quanti veicoli sono stati coinvolti, se ci sono stati danni materiali (e se sì di quale entità), se ci sono state conseguenze fisiche per delle persone che hanno reso necessario l'intervento dell'ambulanza. In questo caso “chi ha allertato l'intervento sanitario? Erano presenti altri testimoni oltre ai protagonisti dell’incidente? È intervenuta una pattuglia di polizia cantonale e/o comunale sul luogo dell'incidente?”
La questione polizia
Vengono poste poi tutte una serie di domande sull’arrivo degli agenti. Si chiede chi ha attivato l'intervento della polizia, se è stato redatto un verbale e di indicare l’orario esatto di arrivo della pattuglia sul luogo del sinistro. Dadò vuole inoltre sapere se gli agenti intervenuti sul luogo dell'incidente hanno proceduto all'accertamento dei fatti secondo le normali direttive, se vige l’obbligo di un controllo alcolemico immediato o se tale controllo può essere effettuato anche a diverse ore dal sinistro. Nel caso specifico, “sono stati eseguiti sul luogo dell'incidente gli esami di routine per stabilire l'idoneità alla guida dei protagonisti? Se sì, cosa è stato constatato? Da chi sono stati eseguiti questi esami e a che ora esattamente?”
“Esiste un dossier sull’incidente?”
Ma non finisce qui: l’interpellanza contiene anche domande sui passi successivi all’incidente. Si domanda quindi al Governo se ci sono stati dei provvedimenti amministrativi e penali e, in caso di risposta affermativa, di cosa si tratta e nei confronti di chi. E se no, “come mai? È dipeso dall’assenza di infrazione alla legge sulla circolazione stradale o da altri motivi?” A tutt’oggi “esiste un dossier sull’incidente? In caso affermativo: dove si trova e chi è autorizzato a consultarlo?” Infine, si chiede di descrivere in modo puntuale la situazione, le motivazioni e le modalità degli accertamenti, con i relativi orari precisi di rilevamento, le persone contattate e tutte le informazioni utili per capire cosa è successo e chi ha preso le decisioni di tale procedere.
La spiegazione di Gobbi
Il “rumor”, come detto, circola da tempo. A metà dicembre dello scorso anno era giunta voce di un sinistro che avrebbe visto coinvolto Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni. E proprio il consigliere di Stato ha contattato il quotidiano laRegione per spiegare le circostanze dell’incidente. Un incidente provocato non da Gobbi, ma avvenuto “perché un veicolo ha lasciato la corsia di emergenza immettendosi in quella di scorrimento senza accorgersi che stavo sopraggiungendo". Gobbi aggiunge che la collisione non ha provocato conseguenze gravi e che è stato lui stesso ad avvisare le forze dell’ordine.
L’alcol test
Per quanto concerne l’alcol test precursore, il consigliere di Stato spiega di essere risultato “lievemente superiore al limite”. È stato dunque sottoposto al test probatorio, “da cui è risultato che ero nella norma. Il tutto si è svolto nel rispetto della procedura”, ha detto ancora il direttore del DI al foglio bellinzonese. Infine, Gobbi ci tiene a chiarire che se gli avessero ritirato la patente “lo avrei subito comunicato pubblicamente scusandomi con i ticinesi. Ma non ci sto quando mi si mette in cattiva luce per cose non vere”.