
Oggi i ticinesi, con il 50,5% dei voti favorevoli, hanno approvato le misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall'Istituto di previdenza del Canton Ticino IPCT. "È andata bene, non era scontato", ha commentato a Ticinonews Enrico Quaresmini, portavoce della Rete per la Difesa delle pensioni (ErreDiPi). "Siamo riusciti a ottenere questo risultato operando su due fronti: informando in maniera chiara gli assicurati e lavorando su una mobilitazione. Penso che oggi la popolazione abbia lanciato un bel messaggio: le rendite non vanno toccate, soprattutto in un Cantone che ha un problema di salari e pensioni basse", ha concluso Quaresmini.
"Un segnale di speranza"
In una nota stampa i sindacati Ocst, Sit e Vpod, dicono di "aver preso con atto con sollievo dell'adozione delle misure di compensazione per le pensioni IPCT cantonali da parte dell'elettorato ticinese". Una piccola maggioranza della popolazione, viene spiegato, "ha accettato un accordo tra Governo, sindacati, sostenuto da una maggioranza di partiti in parlamento. Questo vasto fronte è riuscito a contrastare le fake news della destra populista, che voleva peggiorare le condizioni di lavoro di impiegati, docenti, operatori sociosanitari e sociali, agenti di custodia e poliziotti. Fortunatamente sindacati e forze politiche responsabili sono riuscite a salvaguardare per i giovani condizioni adeguate nel servizio pubblico di questo Cantone. Un segnale di speranza."
Soddisfatto anche l'MpS
Anche il Movimento per il Socialismo (MpS) è soddisfatto del risultato ottenuto alle urne dalle misure di compensazione. "Si trattava di una votazione insidiosa, tutta giocata – dai sostenitori del referendum – sulla denuncia di presunti privilegi pensionistici dei lavoratori e delle lavoratrici del settore pubblico, in particolare nel confronto con quelli del settore privato. Questa narrazione è stata, perlomeno in questa occasione, smentita. Sicuramente anche grazie al contributo decisivo dato in questi ultimi due anni dalle mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici toccate dalle riforme di IPCT promosse da ErreDiPi", spiega in una nota. "Questa votazione", continua, "è di buon auspicio per quel che riguarda la continuazione della lotta per dare risposte adeguate ai problemi di IPCT tutt’altro che risolti con l’approvazione delle misure di compensazione. Pensiamo in modo particolare alla ormai cronica sottocapitalizzazione della cassa, frutto di un insufficiente contributo, in particolare negli anni passati, da parte del datore di lavoro".