
Ha fatto immancabilmente discutere l’articolo pubblicato il 23 gennaio scorso da La Provincia di Como intitolato "Multe, gli svizzeri non pagano mai" che evidenziava come gli automobilisti rossocrociati non fossero esattamente propensi a pagare le multe ricevute in territorio comasco. Tanto che nei primi 9 mesi del 2017, su 337mila euro di multe elevate a cittadini svizzeri, ne sono stati pagati solo 47mila euro, ovvero il 14%.
Secondo il quotidiano ogni anno Palazzo Cernezzi deve fare i conti con un mancato incasso di circa 30mila euro e con l’immancabile malcontento della popolazione. In un secondo articolo erano state raccolte le reazioni indignate di molti comaschi, secondo cui, in sostanza, “se prendi una multa in Svizzera ti viene recapitata a casa”. Armi spuntate e ‘Far West’ per gli automobilisti rossocrociati?
Per scoprirlo Ticinonews ne ha parlato con Il comandante della polizia locale di Como, Donatello Ghezzo e l’assessore Elena Negretti.
Divieti di sosta e ZTL - Innanzitutto va precisato che i mancati incassi riguardano soprattutto divieti di sosta e ingressi non autorizzati nelle ZTL – ci spiega Ghezzo – Ovvero infrazioni per le quali non è possibile chiedere il pagamento immediato fronte della minaccia del fermo della vettura”.
Una tendenza in aumento - Nel 2016 le multe comminate ad automobilisti svizzeri sono state 7'082 (1'227 sono state pagate spontaneamente). Per poter recuperare parte delle 5’855 multe scoperte è stato necessario procedere con una notifica all’estero, che ha permesso di incassarne altre 1’779. In totale, dunque, le multe incassate sono state 3'000, ovvero il 42%. Dati, ha sottolineato Ghezzo, più o meno in linea con quelli ‘italiani’ (47'000 multe comminate e 28'000 riscosse, quasi il 60%). Tradotto in soldoni, calcolando una media di 60 euro a multa, gli scoperti ammontano a circa 210'000 euro l’anno.Quello che emerge confrontando i dati del 2015 (4'248 multe) e del 2014 (3'093) si può notare che la tendenza a collezionare infrazioni da parte degli automobilisti rossocrociati sia in costante crescita (al pari dei cittadini francesi e tedeschi, ndr). "È dovuto all’aumento del traffico internazionale da e per Como”, ha spiegato Ghezzo.
‘Grazie’ alla LCStr e a… Via Sicura - Il problema principale riscontrato dal comando della Polizia locale è quello di raggiungere quel 58% che proprio non ne vuole sapere di pagare. La notifica all’estero è, come detto, il primo passo e ad occuparsene è una società privata incaricata di tradurre, inviare, incassare e riversare al Comune gli importi scoperti.Tuttavia il grosso problema lo si riscontra a livello di ordinamento giuridico: la multa italiana corrisponde infatti a un ‘semplice’ atto amministrativo che per gli automobilisti comaschi si traduce in un intervento dell’Agenzia delle Entrate in caso di mancato pagamento mentre per l’estero occorrerebbe trasformarlo in un atto giudiziario in modo da avviare le procedure per una riscossione coattiva. “Un percorso molto costoso che non avrebbe senso sostenere per piccole somme, dell’ordine di 50 euro ciascuna”, ci conferma Ghezzo.Meno problemi in questo senso vengono riscontrati dalle autorità elvetiche: in Svizzera le infrazioni più gravi al codice delle strada sfociano nel penale ed è quindi possibile avviare una rogatoria internazionale (nel 2017 la Procura di Como ha dovuto gestirne una settantina, ndr).Con il programma Via Sicura, ricordiamo, la legge federale sulla circolazione stradale (LCStr) è stata modificata con un inasprimento delle sanzioni. Tra le infrazioni gravi alla LCStr, oltre ai casi noti di abuso di bevande alcoliche o di superamento dei limiti di velocità, rientrano per esempio anche il sorpasso imprudente in galleria, la distanza insufficiente tra veicoli (infrazioni che potrebbero venir notificate tramite rogatoria) così come la pulizia solo parziale del parabrezza coperto di neve.
I debitori più recidivi saranno chiamati alla cassa - Come detto, da quasi due anni Palazzo Cernezzi si è affidato a una società di riscossione esterna, alla quale è stato affidato il compito di incassare i soldi delle multe comminate agli stranieri. L’appalto scadrà nei prossimi mesi e il Comune, in previsione del nuovo concorso, ha intenzione di provare a riscuotere tramite un’azione di recupero crediti gli scoperti dei debitori più recidivi degli ultimi 5 anni. Se i risultati dovessero essere buoni, nel capitolato della nuova gara d’appalto verrà incluso anche il servizio di riscossione coattiva delle multe.
Serve un accordo bilaterale - Dai dati mostrati dal comandante Ghezzo si evince che non sono solo gli automobilisti svizzeri ad avere una certa reticenza nel saldare gli scoperti. Il problema tocca anche francesi, tedeschi e altri cittadini esteri. Per questo motivo l’Unione europea vorrebbe introdurre un nuovo sistema secondo cui “ogni Stato punisce i propri concittadini”. In sostanza, se un cittadino francese viene multato a Como l’incasso spetterà alle autorità francesi.La strategia europea non risolverebbe tuttavia il problema. “Servirebbero degli accordi bilaterali con la Confederazione”, ammette Ghezzo. Ma probabilmente questo non è il momento migliore per pronunciare la parola ‘bilaterali’...
Il TCS: “Pagate le multe, non è più il Far West” - “Noi consigliamo agli automobilisti di pagare subito le multe ricevute in Italia o in altri Paesi - rammenta il portavoce ticinese del TCS Renato Gazzola - Non conviene ignorarle: oggi tutte le multe vengono registrate e se un automobilista viene fermato dalla Polizia italiana dovrà pagare gli scoperti e rischia anche il sequestro del veicolo”.Anche chi ha pedaggi autostradali scoperti non può dirsi immune dalle sanzioni: “In caso di grossi scoperti il debitore può venir bloccato alla barriera e il personale può allertare la Polizia”, avverte Gazzola.“Un’infrazione è uguale sia in Svizzera sia in Italia, non vedo perché varcando il confine non si debba pagare - conclude – Non è più il Far West di 15-20 anni fa quando era molto più facile ignorare una multa”.
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