
Eccolo qui: a un mese esatto dalle elezioni cantonali, il Gran Consiglio chiamato a decidere le leggi ticinesi per i prossimi quattro anni entra oggi in carica. La cerimonia di insediamento in cui i granconsiglieri dichiarano fedeltà alla Costituzione e alle leggi (iniziata con qualche minuto di ritardo) è in corso in questi minuti a Bellinzona, nell'aula in cui i 90 deputati siederanno fino al 2027. Come vuole la tradizione, ad aprire la seduta costitutiva è stato il deputato eletto più anziano. "È sempre un'emozione suonare la campanella", ha dichiarato Alessandro Cedraschi (Plr, classe 1951), dopo avere dato il via alla seduta. Cedraschi, decano del Parlamento, ha rivolto un pensiero ai giovani che oggi entrano in Gran Consiglio, prima di invitare i colleghi all'unità, anche a fronte delle sfide che attendono il Legislativo: "Chi ci ha eletto si aspetta da noi che in questo cantone vengano create opportunità e che i diritti siano salvaguardati. I cittadini non si devono però aspettare solo cioccolatini: in questi frangenti dobbiamo essere uniti, anche sapendo di essere impopolari".
Problemi tecnici alla prima votazione
Dopo il discorso di Cedraschi, la seduta subisce già un piccolo inciampo legato a dei problemi tecnici nel sistema di voto. La prima votazione della legislatura, sul rapporto dell'Ufficio di verifica dei poteri, viene così ripetuta. "Come quattro anni fa", chiosa il decano del Parlamento.
La dichiarazione di fedeltà
I granconsiglieri, chiamati in ordine alfabetico da Maurizio Agustoni (Centro) a Cristina Zanini Barzaghi (Ps), hanno in seguito dichiarato fedeltà alla Costituzione e alle leggi recitando la formula: "Lo dichiaro".
I capigruppo
La seduta è proseguita con la designazione dei capigruppo da parte delle formazioni che, avendo almeno cinque deputati, fanno gruppo. In ordine in base al numero di rappresentanti, il Plr presenta Alessandra Gianella, il Centro Maurizio Agustoni, la Lega Boris Bignasca, il Ps Ivo Durisch, l'Udc Sergio Morisoli e i Verdi Matteo Buzzi.
L'elezione della presidente
Il punto successivo è l'elezione dell'Ufficio presidenziale. Come previsto, il gruppo del Centro propone la sua deputata Nadia Ghisolfi. Per la prima vicepresidenza, la Lega dei ticinesi propone Michele Guerra. Il Plr propone invece come secondo vicepresidente Fabio Schnellmann. Il voto è stato eseguito a scrutinio segreto. Nadia Ghisolfi è stata eletta con 81 voti su 88. Michele Guerra ha ottenuto 80 voti, mentre Fabio Schnellmann 82 voti. "È un traguardo personale, ma anche simbolico: per la prima vola ci sono due donne a succedersi alla presidenza del Gran Consiglio", ha evidenziato Nadia Ghisolfi quando ha preso la parola per la prima volta da presidente. La prima cittadina del Cantone, con la voce rotta dall'emozione, ha rivolto un pensiero di gratitudine alla famiglia: "Fare politica - ha commentato - significa spesso togliere del tempo a voi".

Il più frammentato
Il Gran Consiglio che si insedia oggi è il più frammentato della storia, con 12 formazioni presenti. Faranno il loro debutto alle Orsoline il Movimento Avanti con Ticino & Lavoro, i Verdi liberali ed Helvethica Ticino. Sarà un Parlamento con due donne in meno rispetto alla scorsa legislatura e più spostato a destra, con il balzo in avanti dell’Udc. Oggi hanno dichiarato fedeltà alla Costituzione e alle leggi 34 volti nuovi.

Domani il nodo delle commissioni
Nonostante i sorrisi di oggi, l'inizio della legislatura promette di essere piuttosto movimentato. La prima controversia di questo Parlamento riguarda la ripartizione fra i partiti dei seggi nelle commissioni, gli organi del Gran Consiglio dove tutti i dossier vengono affrontati prima della discussione in aula. Il tema è rimandato alla giornata di domani.