
Se fin dall’inizio il motto e l’auspicio della 123esima edizione del Carnevale di Biasca è stato “ride bene chi ride ultimo”, sabato 8 marzo – il gran giorno del carnevale biaschese – oltre alle risate ha anche regalato tanta gioia, grande partecipazione e migliaia di sorrisi fin dal mattino: Naregna è stato baciato dal sole e dalla fortuna. Lo riporta il comitato organizzativo in una nota odierna.
Mercoledì delle Ceneri e il rito ambrosiano hanno ispirato il Carnevale biaschese per rilanciarsi fin dal canto del gallo all’alba, con il ritorno della storica “Fracasoi Cerott Band”. Gli dèi carnascialeschi, oltre a quelli ambrosiani, sono stati invocati affinché questa fosse una bella edizione del Carnevale Biaschese. Le difficoltà passate sono state irrise fin dall’inizio: la migliore delle cose sarebbe stata fare carnevale e ridere bene ridendo per ultimi. Così è stato!
Un sabato di Naregna scoppiettante
I carristi e i gruppi biaschesi hanno offerto al popolo carnascialesco del borgo il buon auspicio con il trionfo di Biasca a Rabadan. Il sole, i buoni auspici, la popolazione e tutte le persone che hanno contribuito, partecipato e dato vita a Naregna hanno trasformato sabato 8 marzo in una giornata finale del carnevale che a Biasca non si sentiva da tempo. Le chiavi di Biasca, nel Giorno internazionale dei diritti delle donne, erano nelle mani di Regina Taitü. Non poteva essere altrimenti: che abbia definitivamente scalzato il consorte Re Naregna? Si vedrà l’anno prossimo.

Galeotti furono il sole e una grande partecipazione
Fin dal mezzodì, la grande risottata popolare, il corteo mascherato e il concerto delle guggen, sabato ha registrato poco meno di 12'000 spettatori: un bilancio andato oltre le più rosee aspettative. Un motivo di soddisfazione e di gratitudine sia per la popolazione carnevalesca sia per le condizioni meteo.La Società del Carnevale Biaschese continua a puntare su un carnevale a taglia umana, accessibile e gratuito da mercoledì 5 fino a venerdì 7 marzo, solo l’accesso al corteo richiedeva un’entrata pagante (10 franchi).
Doppia doppietta, doppio terzo posto: il Carnevale di Biasca riprende slancio
Se Falcor, il drago-cane della fortuna che salvò Atreiu dalle paludi della tristezza, 40 anni dopo ha indicato la via per il primo premio tra i carristi del Rabadan, oltre a trasportare Norman Gobbi attraverso Bellinzona, ha mostrato la via per la doppietta: il gruppo di carristi biaschese “I Maninchiaghi” ha vinto anche a Biasca. Doppia-doppietta anche perché gli ananas dell’amore-social incarnati dallo sprizzante gruppo “Schpakanoss” hanno vinto il primo premio nella sezione Gruppi anche a Biasca dopo la vittoria a Bellinzona. Terzo premio per “La Franconi Ghellit?”, il gruppo di carristi di Biasca con aroma di Pollegio: secondo bronzo dopo Bellinzona. Secondo premio sezione carri ai “Früsa Takia” che hanno rimontato posizioni, energia e brillato sotto il sole di Biasca: secondo premio (vedi classifica allegata).