Non c'è due senza tre. A partire dall'estate del prossimo anno il Ticino avrà la sua terza Via Alta. Dopo quella della Vallemaggia e l'Idra, gli appassionati potranno così affrontare i 100 chilometri della Crio, che si snodano tra Lumino e il Passo del Lucomagno con dislivelli positivi-negativi di 10mila metri. "Il tracciato", ha spiegato a Ticinonews Enea Solari, presidente dell'Associazione Via Alta Crio, "è composto da 10 tappe, rappresentate da punti di ristoro e alloggio presenti sul percorso: 7 capanne, 2 rifugi e un bivacco". Quest'ultimo "è una struttura con 10 posti letto senza acqua, cucina e riscaldamento. Un luogo pensato per sostare e passare la notte", ha specificato il responsabile marketing Massimo Gabuzzi.
Un sentiero escursionistico con passaggi alpini
"Abbiamo marcato la Via Alta Crio con segni bianchi e rossi, oppure bianchi e blu. Si tratta quindi di un sentiero escursionistico e di una traccia alpina. Nei passaggi più difficili abbiamo installato delle corde o delle catene, a volte anche degli scalini, ma chi affronta questo tracciato deve sempre prestare attenzione", ha sottolineato Gabuzzi. Il percorso tocca 13 cime tra Canton Grigioni e Ticino, con alcune vette che superano i 3mila metri. Per questo, viene spiegato dall'Associazione, "si tratta di un'escursione destinata a persone con una solida preparazione, poiché le difficoltà delle tappe possono raggiungere anche il grado T6 (il più alto del scala escursionistica) e durare fino a oltre 8 ore".
Un nome scelto...non casualmente
Crio in greco significa freddo e ghiaccio, ma in questo caso "vuole rappresentare un grido di speranza verso l'umanità, verso le persone che troppe volte sono irrispettose verso l'ambiente. Auspichiamo un cambiamento a livello di atteggiamento, in modo tale che l'ambiente possa riacquistare le proprie caratteristiche e riportare i ghiacci nelle alte valli e sulle nostre cime", ha aggiunto Solari.