Mobilità lenta
Nasce l'Officina del Futuro di Saetta Verde: "Un cambio di rotta concreto verso la sostenibilità"
© Saetta Verde
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Con un investimento totale di 119'518 franchi il progetto vuole essere anche una struttura per l'inserimento professionale di giovani e di persone in assistenza. 38'000 franchi saranno finanziati dall'Ente Regionale per lo Sviluppo del Luganese (ERSL).

Il servizio di consegne sostenibile in bicicletta Saetta Verde amplia la sua offerta con l'Officina del Futuro: come suggerisce il nome, l'associazione - nata nel 1998 e senza scopo di lucro - vuole aprire a Lugano un'officina per il noleggio, la manutenzione e la riparazione delle due ruote. Con un investimento totale di 119'518 franchi - di cui 38'000 finanziati dall'Ente Regionale per lo Sviluppo del Luganese (ERSL) - il progetto vuole anche diventare una struttura per l'inserimento professionale di giovani e di persone beneficiarie di assistenza. Non da ultimo, come tutte le attività di Saetta Verde, l'Officina del Futuro si prefigge l'obiettivo, grazie ad eventi e campagne di sensibilizzazione, di promuovere ancora una volta la mobilità lenta.

Come nasce il progetto?

Ma da dove nasce l'idea di creare un'officina per le biciclette? Ticinonews lo ha chiesto proprio alla direzione dell'associazione: "L'idea nasce da un'analisi del mercato e dalle crescenti richieste di servizi di riparazione di biciclette da parte di clienti e soci", spiega Saetta Verde. Grazie all'introduzione delle e-bike e anche dalla pandemia, durante gli ultimi anni il ciclismo è diventato sempre più popolare. Stando al servizio di corriere, "questo boom ha innescato un aumento esponenziale della domanda di servizi di manutenzione e riparazione, con tempi di attesa che spesso si protraggono per settimane o addirittura mesi". Questo perché scarseggiano tecnici specializzati e le opportunità di formazione, soprattutto in Ticino dove c'è un solo posto di apprendistato per meccanico/a di biciclette AFC. "Per il nostro Cantone - afferma Saetta Verde - è dunque urgente un cambio di rotta concreto verso la sostenibilità, sia dal punto di vista sociale che ambientale".

Un duplice obiettivo

L'obiettivo dell'Officina del Futuro è quindi duplice: da un lato vuole "diventare il punto di riferimento per la riparazione di biciclette a livello locale, promuovendo così la mobilità sostenibile". Saetta Verde vuole offrire un servizio veloce ed efficiente, distinguendosi nella manutenzione e riparazione dei mezzi a due ruote. Così facendo incoraggia l'uso della bici "come mezzo di trasporto ecologico e alternativo all'automobile, contribuendo a ridurre l'inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità della vita nel nostro Ticino". Dall'altro lato, l'Officina vuole "trasformarsi in un centro di eccellenza per la formazione e la riqualificazione professionale nel settore della meccanica di biciclette". L'idea dell'associazione è quella di realizzare "un polo formativo innovativo" per istruire meccanici di bici. "Questo impegno - aggiunge Saetta Verde - si traduce nella volontà di creare nuove opportunità lavorative per i giovani e i meno giovani del territorio, contrastando la disoccupazione e favorendo l'inserimento professionale in un settore in forte crescita".

L'autosufficienza finanziaria in quattro anni

L'Officina del futuro sorgerà verosimilmente nel Luganese, ma la sua precisa ubicazione è ancora da definire: "Stiamo valutando diverse opzioni con i nostri partner finanziari - chiarisce la direzione dell'associazione - e comunicheremo la scelta finale non appena avremo raggiunto il finanziamento completo". A tal proposito, come detto, il progetto vanta un prezioso contributo dell'ERSL, che però non è sufficiente a coprire il costo totale per la sua realizzazione. Oltre ai sussidi delle istituzioni, Saetta Verde confida che "il restante importo possa essere coperto da contributi di fondazioni, associazioni e aziende svizzere sensibili alle tematiche della formazione professionale, dell'inserimento lavorativo, dell'inclusione sociale e dell'imprenditoria sociale". La collaborazione di risorse pubbliche e private, secondo l'associazione, è necessaria per "creare un modello innovativo e garantire la sostenibilità del progetto" a lungo termine. Questo sarà realizzato in diverse fasi e con diverse tempistiche sull'arco di quattro anni, in cui l'Officina dovrebbe raggiungere "l'autosufficienza finanziaria", come afferma Saetta Verde.

Il reinserimento sociale

Come detto, il progetto ha anche un programma di inserimento sociale "con l'obiettivo primario di integrare nel mondo del lavoro giovani e persone svantaggiate a causa di mancanza di esperienza, competenze o opportunità". Questo è dedicato, nello specifico "a beneficiari di misure attive, in assistenza sociale, ma è aperto anche a persone seguite dall'AI e a disoccupati", spiega Saetta Verde. L'idea è che grazie ad un percorso di formazione personale, gli impiegati possano fare proprie "le competenze necessarie per trovare un impiego nel settore della bicicletta o in ambiti affini" acquisendo autonomia e realizzando il proprio potenziale. "Crediamo fermamente nel potenziale di Saetta Verde e l’Officina del Futuro - afferma la direzione dell'associazione - di incidere positivamente sulla nostra società, favorendo il benessere di persone di tutte le età, valorizzando il territorio e promuovendo la mobilità sostenibile". "Confidiamo che il nostro progetto possa contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di adottare stili di vita più ecocompatibili e rispettosi dell'ambiente. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per le generazioni presenti e future", conclude Saetta Verde. Per chi fosse interessato a sostenere il progetto può contattare la direzione di Saetta Verde ai seguenti indirizzi e-mail: [email protected] e [email protected].