"Una misura che rasenta l'assurdo logico". Così il comitato del Movimento della Scuola giudica la decisione del Consiglio di Stato di concedere, nel corso del 2024, due tranche di 200 franchi l'una e due giorni di vacanza come compensazione del carovita. "Benché nessuno abbia mai chiesto di avere giorni di vacanza aggiuntivi (semmai di migliorare le condizioni di lavoro, che è ben altro), il governo ritiene che l'impegno educativo possa tranquillamente essere ridotto di due giorni", si legge nella nota firmata dal comitato del movimento.
Un'immagine sbagliata
Secondo quest'ultimo l'immagine che si trasmette al paese è sbagliata: "Si fa passare l'idea che proprio gli insegnanti (non di rado additati da certa parte politica come privilegia, che godono di salari elevati e di lunghi periodi di vacanza) possano essere tacitati concedendo loro di allungare la pausa natalizia. Quale rapporto esista tra la rinuncia (che si ripercuoterà su tutti gli anni a venire) all’indennità di carovita e la soppressione di due giorni di scuola, giudichino i cittadini", prosegue il comitato.
"Ci opponiamo a insensate compensazioni"
Le manifestazioni pubbliche che si sono succedute negli ultimi due anni, ricorda il movimento, avevano come obiettivo la salvaguardia delle pensioni, il riconoscimento del carovita e la difesa del servizio pubblico. Rivendicazioni che il movimento intende portare avanti, opponendosi a "risibili e insensate compensazioni". "Noi difendiamo il diritto all’educazione e non escludiamo di ricorrere a forme di lotta che rendano palesi le contraddizioni del Governo", conclude la nota.