Lavoro
Niente da fare per la Mubea, il 31 marzo chiuderà lo stabile di Bedano. Una settantina i dipendenti lasciati a casa
© Google Maps
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Redazione
7 giorni fa
Una decina di dipendenti verrà lasciata a casa con la fine dell'anno, per gli altri "è previsto un piano sociale volontario e un collocamento attivo". Tra le cause della chiusura "la riduzione del volume produttivo, le previsioni economiche che mostrano un trend costantemente negativo e gli elevati costi di produzione".

Se fino a qualche settimana fa era solo una possibilità, questa sera è arrivata la certezza: la Mubea Fabbrica Molle SA di Bedano chiuderà i battenti il 31 marzo 2025, quando lo stabile luganese cesserà la produzione e una settantina di persone verranno lasciate a casa. Lo comunica la stessa azienda in una nota firmata da Piergiorgio Giuliani, membro del Consiglio di Amministrazione, dove viene spiegato che "i primi licenziamenti saranno effettivi per la fine dell'anno in corso. Previsti un piano sociale volontario e un sostegno attivo nella ricerca di nuovi posti lavoro".

Cosa c'è dietro questa decisione

Il 20 agosto, viene spiegato, "la Mubea Fabbrica Molle SA ha avviato un processo di consultazione sulla possibile cessazione della produzione a Bedano. A seguito della crescita che ha preso piede nel mercato delle auto elettriche, si è ridotto lo sviluppo di nuovi motori a combustione interna, non lasciando intravedere nuove opportunità commerciali". Non solo, perché nella nota viene anche spiegato come "il volume produttivo si è già ridotto drasticamente e le previsione economiche indicano un trend costantemente negativo". A questo si aggiungono "l'aumento del forte tasso di cambio del franco svizzero e gli elevati costi di produzione che ne derivano gravano sempre di più sull'impresa". Senza dimenticare "le sfide economiche sul piano mondiale, rappresentate dagli elevati costi energetici e dall'inflazione".

"Le proposte dei dipendenti non bastano a evitare la chiusura"

Il processo di consultazione, continua la nota, "è stato caratterizzato da svariati incontri e scambi tra i vertici aziendali, i dipendenti e il sindacato Ocst. Inizialmente doveva concludersi il 17 settembre, ma su richiesta dei lavoratori è terminato anticipatamente questa sera (11 settembre). Il Consiglio di amministrazione, dopo aver analizzato attentamente le proposte presentate dai dipendenti, ha ritenuto di non poterle prendere in considerazione in quanto non risolutive delle difficoltà che affliggono la realtà produttiva di Bedano. Proposte non sufficienti e giustificate a evitare la chiusura dello stabilimento. 

La decisione

"Dopo aver nuovamente valutato in modo approfondito tutte le circostanze del caso e vagliato ulteriormente ogni potenziale possibilità di intervento, non essendo state individuate misure concretamente attuabili, il Consiglio di amministrazione ha, con rammarico, deliberato la cessazione della produzione a Bedano per il 31 marzo 2025". Una settantina, come scritto, i dipendenti interessati da questa decisione. "Mubea", viene spiegato, "farà uno sforzo particolare per garantire l'impiego alla maggior parte dei lavoratori fino alla chiusura definitiva dello stabilimento, mentre unicamente una decina di dipendenti terminerà il proprio servizio con la fine dell'anno in corso".

Piano sociale volontario e collocamento attivo

Quest'oggi l'azienda ha incontrato i dipendenti. A loro "ha illustrato i punti cardine del piano sociale volontario che Mubea ha elaborato in favore dei lavoratori". Le misure, viene spiegato, "riguardano principalmente gli incentivi economici. Sono inoltre previsti alcuni provvedimenti per i lavoratori che hanno 58 o più anni e la possibilità per i dipendenti che trovano un'occupazione alternativa di lasciare l'azienda in tempi rapidi". L'azienda si dice inoltre "disposta a prendere in considerazione individualmente casi di rigore eccezionali". Infine, conclude la nota firmata da Giuliani, "in collaborazione con la Sezione cantonale del lavoro e grazie al supporto dell'Associazione Industrie Ticinesi (Aiti), Mubea fornirà anche un servizi di outplacement e di collocamento attivo".