Giudici destituiti
Niente effetto sospensivo, Broggini: "La vicenda retta da speculazioni e interessi politici"
©Gabriele Putzu
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Redazione
7 ore fa
Il legale di Verda Chiocchetti e Quadri, avvocato Marco Broggini, si esprime sulla decisione della Commissione di ricorso di non concedere l'effetto sospensivo sui ricorsi presentati contro la destituzione dei due giudici e annuncia un nuovo ricorso.

La Commissione di ricorso sulla Magistratura ha respinto oggi la richiesta di effetto sospensivo presentata da Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti contro la loro destituzione, decisa a dicembre dal Consiglio della Magistratura. Una decisione che secondo il legale dei due giudici, l'avvocato Marco Broggini, ha implicazioni politiche e ha poco a che vedere con il buon funzionamento della giustizia. "La Commissione di ricorso pretende che la negazione dell’effetto sospensivo ai noti ricorsi contro la destituzione dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti sarebbe giustificata da un interesse pubblico prevalente, e meglio dalla necessità di garantire il “buon funzionamento del TPC (ndr. Tribunale penale cantonale) e quindi della giustizia penale ticinese”. Ribadisco che a mio giudizio questa vicenda ha ben poco a che vedere con l’applicazione della legge, ma è retta principalmente da speculazioni e interessi politici", sottolinea l'avvocato in una presa di posizione.

Mai un problema, argomento pretestuoso

Broggini evidenzia che fino alla destituzione di Verda Chiocchetti e Quadri "non è mai emerso un solo esempio di sedicente mal funzionamento del TPC. Nelle decisioni di destituzione non si menziona un solo episodio. Ora si giustifica il diniego dell'effetto sospensivo ai ricorsi presentati con questo pretestuoso argomento".

Rinviati vari dibattimenti

Broggini ricorda inoltre che i due giudici hanno continuato a presiedere le Corti di assise correzionali e criminali fino a pochi giorni prima della loro destituzione, avvenuta con decisione il 10 dicembre. Ora si pone dunque il problema dei processi da loro celebrati. "Qualora non fossero reintegrati, le sentenze da loro pronunciate, ma non ancora motivate per iscritto e firmate dai medesimi saranno nulle, e i relativi processi andranno ricelebrati". Attualmente, continua Broggini, con due soli giudici attivi è stato necessario rinviare vari dibattimenti pubblici persino a carico di persone in carcere preventivo. "Del resto è evidente che eventuali sostituti non potranno certo presiedere Corti di assise a breve, e ristabilire in qualche modo la celerità necessaria. Alla faccia del buon funzionamento della giustizia penale ticinese...". La nota si conclude con l'annuncio di un nuovo ricorso: "È pacifico che le decisioni odierne verranno impugnate al più presto davanti al Tribunale federale".