È stato lanciato il referendum contro il credito di quasi 17 milioni, approvato lo scorso 17 settembre dal Gran Consiglio, per la riorganizzazione del nodo intermodale alla stazione di Locarno-Muralto, che prevede una nuova pensilina e un nuovo percorso per i bus. A lanciarlo il comitato "Salva Viale Cattori", che lo giudica uno "scempio urbanistico".
Un progetto che deturpa il lungolago
Il comitato, che aveva già lanciato una petizione che aveva raccolto oltre 4'000 firme, ritiene che il progetto deturperà il lungolago e farà aumentare il traffico. "La soluzione imposta dall’Autorità cantonale risulta altamente penalizzante e degradante per il vivace comparto, affacciato sul Lungolago, che gravita attorno a Viale Cattori", sottolinea in una nota. "Un caratteristico “boulevard” di quartiere quest’ultimo – pavimentato in porfido rosa e fiancheggiato da ristoranti, caffè, residenze, negozi e commerci – che si ritroverebbe declassato a mera via di scorrimento per almeno 250 bus al giorno (uno ogni 2-3 minuti), alcuni della lunghezza di ben 18m, in provenienza dal Debarcadero-Lungolago. Questo progetto deteriorerà non solo parte del Lungolago locarnese e il vivace quartiere socio-commerciale e turistico retrostante che gravita attorno a Viale Cattori, ma incrementerà anche il traffico veicolare nelle zone più sensibili del Comune di Muralto (scuole, asilo, centro civico, chiesa)".
Servono 7'000 firme
Il comitato dovrà ora raccogliere 7'000 firme entro il 18 novembre per portare i cittadini alle urne. Da qui l'appello: "Il referendum può ancora fermare tutto e permettere così di prendersi il tempo necessario per valutare delle soluzioni alternative più lungimiranti e comprendenti anche l’immediata costruzione di un sottopasso pedonale per por fine ai gravi disagi alla viabilità che il flusso dei passeggeri da e per i treni oggi determina. Il tutto alfine di dotare la stazione FFS di Locarno-Muralto di un nodo intermodale che risulti degno di questo nome e non un costoso, caotico e frettoloso pasticciaccio che avrà inevitabili ripercussioni negative sui decenni a venire".