Vaticano
"Non so chi verrà eletto, ma spero che le porte aperte non vengano richiuse"
Redazione
5 ore fa
Don Andrea Stabellini, professore di diritto canonico alla facoltà di Teologia di Lugano, espone la sua visione sul Conclave per l'elezione del successore di papa Francesco che prenderà il via il 7 maggio. "Non credo che il nuovo Pontefice sarà per forza un 'bergogliano'".

Inizierà il 7 maggio il Conclave per l'elezione del nuovo papa. Lo hanno deciso le congregazioni generali dei cardinali al termine della riunione convocata oggi, 28 aprile. Le regole ecclesiastiche, lo ricordiamo, impongono l'inizio del Conclave per l'elezione del nuovo pontefice tra 15 e 20 giorni dopo la morte del papa precedente. Ma cosa dobbiamo aspettarci? Quella che inizierà mercoledì della settimana prossima, anzitutto, "sarà una riunione nuova sotto molti punti di vista", afferma a Ticinonews don Andrea Stabellini, professore di diritto canonico alla facoltà di Teologia dell’Usi di Lugano. "Vorrei sottolineare, in particolare, la grande varietà di rappresentanza geopolitica portata da papa Francesco". Un secondo elemento significativo "è la scelta di cardinali realmente periferici: sedi che storicamente avevano la porpora, adesso non ce l’hanno".

Qualcuno potrebbe sostenere che, dato che molti cardinali sono stati nominati da Bergoglio, il prossimo papa sarà un "bergogliano"… “Personalmente non la penso così", replica don Stabellini. "Non so chi verrà eletto, ma auspico che alcune porte aperte in questi anni non vengano chiuse. È importante avere la prospettiva di una Chiesa che proceda a passo con l’uomo e io sono convinto che questa sensibilità ci siano”. In un Conclave entrano in gioco diverse dinamiche, ciascuna delle quali può fare la differenza. “Si tratta di una forma ritualizzata di discernimento: attraverso alcuni riti fissati da una legge, si cerca in qualche modo di discernere chi è la persona più adatta in questo momento a ricoprire il ruolo di Pontefice”.