"Ho deciso a malincuore di autosospendermi temporaneamente dalla responsabilità politica della Polizia cantonale sintanto che le inchieste in corso, amministrativa e giudiziaria, non siano terminate". È quanto si legge in un comunicato firmato dal consigliere di Stato Norman Gobbi e diramato dal suo avvocato Renzo Galfetti. Si scrive quindi un nuovo capitolo della vicenda relativa all'incidente avvenuto a metà dello scorso novembre che ha visto coinvolto lo stesso direttore del Dipartimento delle istituzioni e su cui il Ministero pubblico ha aperto un procedimento penale. La conduzione della Polizia è stata temporaneamente affidata a Claudio Zali, consigliere di Stato supplente per il DI.
"Totale estraneità a qualsiasi comportamento scorretto"
Nel comunicato, Gobbi spiega di essere giunto alla decisione di oggi "con lo spirito di servizio e senso dello Stato che mi contraddistinguono, con il rispetto che porto nei confronti delle istituzioni e del collegio governativo (ingiustamente tirato in ballo), e soprattutto a tutela dei miei affetti famigliari che in questo momento subiscono attacchi inauditi". Il consigliere di Stato, inoltre, ribadisce nuovamente con forza la sua "totale estraneità a qualsiasi ipotesi di comportamento pur solo scorretto".
Il Governo: "Nessun effetto sull'operatività della Polizia"
Il Consiglio di Stato, dal canto suo, assicura che non vi saranno effetti sull’operatività della Polizia cantonale – che continuerà a essere garantita secondo le consuete modalità organizzative – "e rimarrà in vigore fino al termine del procedimento penale aperto dal Ministero pubblico". Nel frattempo, il Consulente giuridico del Governo è stato designato dall'Esecutivo quale suo rappresentante nell’esercizio del diritto di accesso agli atti nell’ambito dell’inchiesta penale che vede coinvolto un agente della Polizia cantonale.