Presidenziali USA
Notte di attesa nelle università ticinesi
Redazione
un giorno fa
L'Usi sarà aperta tutta la notte per seguire le elezioni presidenziali americane. La Franklin University ha invece optato per una serie di tavole rotonde.

Sono una serata e una notte di attesa quelle davanti a noi. Non solo negli Stati Uniti, ma anche nel nostro Ticino. Questo non potrebbe essere più vero all'americana Franklin University di Sorengo, dove questa sera si sono tenute tre tavole rotonde sul tema delle elezioni presidenziali statunitensi con focus sulle implicazioni internazionali del voto, Svizzera inclusa. "Le conseguenze per la Confederazione possono andare dalle politiche ambientali all'economia, passando per la sicurezza", commenta a Ticinonews Elisa Volpi, professoressa di scienze politiche alla Franklin University.

Effetti economici

In ambito economico, gli esperti intervenuti durante le tavole rotonde "erano concordi sul fatto che le politiche di Trump, improntate all'innalzamento dei dazi, potrebbero essere estremamente svantaggiose per la Svizzera", spiega Volpi. "I partner commerciali principali del nostro paese sono Unione europea, Stati Uniti e Cina: se queste tre superpotenze iniziassero una guerra commerciale, la Svizzera rischierebbe di rimanere schiacciata".

"Uno show" all'Usi

Se sarà questo lo scenario che attende la Confederazione, lo si saprà solo dopo avere scoperto il nome del nuovo inquilino della Casa Bianca. Nell'attesa, durante tutta la notte chi vorrà potrà recarsi all'Usi e seguire la diretta della Cnn sulle elezioni presidenziali. "Uno show, perché lo è veramente", non esita a definirlo Jean-Patrick Villeneuve, professore di management pubblico all'Usi. D'altronde, la campagna elettorale a stelle e strisce ama lo spettacolo. Lo ha constatato una volta di più Villeneuve, tornato da pochi giorni da oltreoceano. "Da Washington ho portato il cioccolato di Donald Trump", spiega, mostrando delle tavolette su cui campeggia il volto del tycoon. "C’era anche quello di Kamala Harris, ma era, come si dice negli Stati Uniti, 'sold out'".

Motivare la base

Spettacolo a parte, secondo Villeneuve, "le due campagne riflettono le personalità dei contendenti. Kamala Harris ha organizzato una campagna ben congegnata. Ha deciso una strategia precisa senza dare punti di riferimento sulle sue idee circa temi come l’economia, la migrazione e tanti altri argomenti. Donald Trump, invece, ha fatto una campagna da Donald Trump con tutti i suoi vantaggi e i suoi vantaggi. I suoi temi hanno un impatto forte sul suo elettorato. La sua strategia non è trovare nuove persone che votano per lui, ma motivare la sua base elettorale". Un elemento centrale, questo. "È il ‘get out to vote’, ovvero la capacità di ogni organizzazione di motivare il proprio staff di andare a votare. Un conto è dirlo a parole e un conto è andare al seggio: è un aspetto importante che sarà decisivo questa sera".

I tag di questo articolo