
Il Consiglio degli Stati ha approvato stamane all'unanimità le nuove disposizioni che, in futuro, dovrebbero disciplinare la navigazione sul Lago di Lugano e sul Lago Maggiore. La modifica si è resa necessaria dopo che l'Italia ha liberalizzato la sua legislazione in materia. Per questo motivo la Commissione consultiva mista ha elaborato una revisione parziale della Convenzione bilaterale in vigore dal 1997. «Dopo che l'Italia ha cambiato le sue regole, un trattamento differenziato non avrebbe più senso», ha affermato Filippo Lombardi (PPD/TI) a nome della commissione dei trasporti. Visto che il consigliere agli Stati ha parlato in italiano, il consigliere federale Moritz Leuenberger ha pure riassunto brevemente il contenuto della revisione. E ha spiegato alla camera dei cantoni qual è il Lago Maggiore, che in tedesco si chiama Lago «lungo» (Langensee). La nuova normativa prevede che le imbarcazioni italiane di lunghezza superiore a 2,50 metri siano munite dei documenti di bordo e dei contrassegni a prescindere dal fatto che navighino nelle acque svizzere o italiane. Questo provvedimento, che deroga alle disposizioni italiane ma è introdotto sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano, non ha alcuna ripercussione sui natanti svizzeri: le prescrizioni elvetiche prevedono infatti già ora che, a partire da una lunghezza di 2,50 m, le imbarcazioni siano provviste dei documenti di bordo e dei contrassegni. Per quanto riguarda i permessi di condurre, viene mantenuta la normativa finora in vigore, in base alla quale i conducenti sono soggetti alla legislazione dello Stato contraente sul cui territorio hanno il loro domicilio abituale. Per le barche a vela, la Convenzione non richiede invece più alcun permesso. Per ragioni di sicurezza è stato introdotto un limite di potenza per condurre battelli a motore. Ciò significa che, navigando nelle acque territoriali dell'altro Stato contraente, è obbligatorio avere un'apposita patente se la potenza di propulsione del battello a motore supera i 30 kW. La revisione della Convenzione deve ancora essere ratificata dal Consiglio nazionale. ATS
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