Ticino
Nuovo sentiero geoturistico in Leventina
Nuovo sentiero geoturistico in Leventina
Nuovo sentiero geoturistico in Leventina
Redazione
9 anni fa
Elaborato in collaborazione con il geologo Filippo Bianconi, verrà ufficialmente inaugurato il 28 agosto

Il Comune di Prato Leventina presenterà ufficialmente domenica 28 agosto 2016 il nuovo sentiero geoturistico del Campolungo, elaborato in collaborazione con il geologo Filippo Bianconi (coautore e compilatore della nuova carta geologica 138 Ambrì-Piotta) e il Museo cantonale di storia naturale.

Il sentiero si compone di due percorsi: quello del Tremorgio, più pianeggiante, che costeggia l’omonimo lago e quello del Campolungo, che si snoda in un ambiente alpino più impegnativo fino alla quota di 2’250 m s.l.m. (Capanna Leìt).

Il punto di partenza principale è il Lago Tremorgio ma è pure possibile accedere alla zona da altri tre versanti: dall’Alpe Cadonigo attraverso il Passo Cadonighino, da Fusio (Vallemaggia) valicando il Passo Campolungo e dalla capanna Campo Tencia via Passo Leìt.

La regione del Campolungo offre l’opportunità di avvicinarsi alla storia geologica della catena alpina. La varietà delle rocce presenti accompagna il visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo di centinaia di milioni di anni, alla scoperta di ambienti molto diversi dall’attuale scenario montagnoso. Rocce cristalline e sedimenti di origine marina danno vita a un paesaggio suggestivo dalla struttura complessa ben evidenziata dalle bianche venature dei marmi dolomitici. Un substrato roccioso, cesellato dall’azione modellatrice dei ghiacciai, che custodisce anche veri e propri tesori mineralogici che hanno reso celebre questa regione a livello mondiale.

Il tratto saliente della geologia del Campolungo ha il colore della neve. Una fascia di roccia bianca avvolge la parte settentrionale del massiccio del Campo Tencia, conferendo al paesaggio tinte e forme particolari. Il marmo dolomitico (nome tecnico di questa roccia spesso abbreviato con «dolomia») si presenta in banchi di colore variabile: bianco, grigio o giallastro. Questi banchi corrispondono agli strati di sedimento accumulatisi in un fondale marino poco profondo tra 250 e 205 milioni di anni fa (periodo Triassico). Il fatto di trovarli ora a un’altitudine di 2’100 m dimostra quali forze siano attive sul pianeta Terra e cosa possa avvenire in un arco temporale sufficientemente lungo.

La zona del Passo Campolungo è pure nota per la presenza di una rara farfallina diurna, Erebia flavofasciata. La letteratura specializzata cita questa località come «luogo tipico», ossia il luogo dove la specie è stata scoperta e descritta per la prima volta nel 1893.

Sui marmi dolomitici e sui calcescisti delle zone del Tremorgio e del Campolungo cresce inoltre una ricca flora tipica dei suoli calcarei. L’Aquilegia maggiore, che sboccia nei prati del versante orientale del Lago Tremorgio e del pendio sotto la Cima di Filo, possiede uno dei fiori più grandi delle Alpi.

Per maggiori informazioni: www.pratoleventina.ch/campolungo

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