
Per qualche ora è stato convinto di tornare in Gran Consiglio dopo anni, poi la doccia fredda: Werner Nussbaumer, nonostante migliaia di preferenze e il secondo posto sulla lista di HelvEthica Ticino, si è visto superare dalla candidata più votata nel Sopraceneri, Maria Pia Ambrosetti, che nonostante oltre tremila voti in meno è eletta nel suo circondario, quello del Sopraceneri. “All'inizio ho pensato che ci fosse un problema tecnico”, racconta Nussbaumer da noi raggiunto. Invece no, il problema non era tecnico, ma di candidatura. Infatti sulla pagina del Cantone dove si scaricano i formulari per partecipare alle elezioni, i proponenti di HelvEthica Ticino hanno scelto il formulario di candidatura “Gran Consiglio con circondari elettorali”, quello scelto solitamente dai grandi partiti per dare a ogni regione del Ticino una rappresentanza in parlamento. E così, Nussbaumer è diventato il primo subentrante del Sottoceneri, ma non ha alcun diritto sul seggio conquistato nell’altra metà del Cantone. O meglio, secondo l’articolo 69 della Legge sull’esercizio dei diritti politici, Maria Pia Ambrosetti e gli altri sedici candidati sopracenerini arrivano prima di lui che si trova a essere il diciassettesimo subentrante.
“In democrazia vince chi fa più voti, non chi fa meno sbagli”
“Abbiamo fatto noi uno sbaglio in buona fede”, ci spiega Nussbaumer, “ma il nostro partito non ha circondari elettorali e i dipendenti del Cantone avrebbero potuto avvisarci”. Fatto sta che nessuno è stato avvisato e la doccia fredda è arrivata solo in serata. Nussbaumer aveva anche gioito della sua elezione ai microfoni della Rsi e il suo collega di partito Roberto Ostinelli è rimasto stupito mentre era seduto al tavolo di Matrioska su Teleticino. Oggi, dopo la delusione, resta la voglia di rivalsa: “In democrazia vince chi fa più voti, non chi fa meno sbagli”, commenta Nussbaumer, “dobbiamo rispettare l’etica e il voto popolare. Un voto che ha dato due vittoriosi e io sono il secondo”.
“Noi li abbiamo resi attenti”
Il Cantone non ci sta, però, a passare dalla parte del cattivo. “Sono due formulari Excel diversi, ci è stato consegnato il formulario con la divisione Sopraceneri e Sottoceneri”, spiega ai nostri microfoni il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri. “Noi li abbiamo resi attenti e la prima proponente ci ha confermato che volevano fare questa distinzione proprio per dimostrare che il partito è esteso su tutto il territorio cantonale e non solo sul Sottoceneri”.
Rinunce o ricorsi, ma…
“In sé non ha più molte opzioni, perché i dati sono stati pubblicati sul foglio ufficiale e sono passati in giudicato”, continua Coduri. Insomma, abolire i circondari a posteriori non è più fattibile e anche un ricorso rischia di avere poche possibilità di successo. A Helvethica non resta quindi che la rinuncia di tutti coloro che sono davanti a Nussbaumer nella linea di successione al seggio HelvEthica Ticino. “Potrebbe essere un’opzione, ma mi sembra un mancato rispetto verso gli elettori, perché si tratta di persone elette in quel circondario. Un’altra opzione sarebbe anche che il candidato eletto nel Sottoceneri si ritirasse lasciando il posto”, spiega Coduri. In questo caso si tratta di Roberto Ostinelli, che con 7'557 voti ha superato il collega Nussbaumer, fermo a 6'912. Tutti i candidati del Sopraceneri hanno invece raccolto meno di quattromila voti.
“Per rinunciare alla carica servono degli argomenti”
C’è un ultimo problema. “Nel candidarsi hanno sottoscritto tutti un’accettazione di candidatura. L’accettazione della candidatura comporta anche l’accettazione della carica se si viene eletti, per rinunciare alla carica bisogna portare degli argomenti molto consistenti e poi sarà l’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio che valuterà se accettare”, conclude Coduri. Ma Nussbaumer non demorde: “La volontà democratica sarà rispettata se tutti rinunciano, aderendo alla democrazia e all’etica che sono alla base del nostro partito. Vedremo se riusciamo a sanare la situazione internamente rispettando il volere del popolo e l’etica in politica. Ed eventualmente faremo ricorso”, conclude il medico di Gravesano.