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Occhi puntati su politica ed estero all'assemblea della Camera di Commercio del Ticino
Redazione
6 ore fa
La confusione politica, il peso della burocrazia e la situazione internazionale tesa. Sono diversi i temi caldi per le imprese ticinesi discussi questa sera a Bellinzona nell’ambito della 107esima Assemblea Generale della Camera di Commercio. 

La Camera di commercio del Canton Ticino (Cc-Ti) si è riunita oggi all’Espocentro di Bellinzona in occasione della sua 107esima Assemblea generale. Una giornata caratterizzata da una vivace discussione, che ha portato ad approfondire temi di natura cantonale, federale e internazionale. Ad avervi partecipato 350 personalità di diversi rami dell’economia ticinese con lo scopo di promuovere il dialogo inerente le sfide e le opportunità del tessuto economico. A tenere banco è stata in primis la situazione politica cantonale, tema al centro da diverse  settimane. L’associazione mantello si è poi concentrata sul preventivo 2025 presentato dal Consiglio di Stato, anche perché iniziano ad arrivare anche i preventivi a livello comunale dei grandi centri: un tema importante anche per l'economia privata. Prima dell'assemblea per parlare proprio di questo abbiamo raggiunto il presidente della camera di commercio ticinese Andrea Gehri. “Quest'anno siamo di nuovo alle prese con un preventivo che marca un profondo rosso. Quindi questo ci preoccupa notevolmente, anche perché significa che le risorse per gli investimenti infrastrutturali - quindi per poter dotare il paese di quei sevizi necessari - verranno meno. E questo preoccupa il mondo economico”.

L’impatto dei preventivi sui privati

Prima il preventivo in rosso del Cantone e poi quello di Lugano. C’è per caso un impatto anche sui privati? “Evidentemente sì, anche perché le imprese e i privati necessitano di condizioni quadro interessanti per poter prosperare. Se il Cantone e i Comuni iniziano ad avere difficoltà nel mettere in campo investimenti importanti, allora anche il privato si ritrova nell'insicurezza di poter affrontare il futuro. Di conseguenza anche lui fatica a poter mettere in campo investimenti importanti per le proprie aziende. E questo è un tema molto importante che ci tocca da vicino”.

Gehri: “C’è il dialogo, ma manca concentrazione”

Un altro tema di cui si è parlato è quello della burocrazia. A vostro avviso, la regolamentazione nel Cantone dovrebbe essere più snella? “Noi stiamo soffocando sotto il tema della burocrazia e questo è un grosso problema per l'imprenditore, perché per poter essere reattivi sul mercato dobbiamo poter avere anche un supporto amministrativo snello e questo non c'è e diventa sempre più problematico per tutti gli imprenditori, ma anche per il cittadino”. Sempre restando nella politica, una cosa che l’associazione mantello ha sottolineato è quella relativa al dialogo, la cui qualità viene da lei definita parecchio bassa. È quindi necessario cambiare qualcosa?.  “Abbiamo sempre sostenuto che attraverso il dialogo si possono trovare delle soluzioni, evidentemente notiamo che negli ultimi tempi il dialogo c'è ma la concertazione no. Quindi, questo porta ad avere una situazione di stallo su tanti temi che non riescono ad essere portati avanti e concretizzati”. Una situazione che per Gehri di questi tempi non è più accettabile, perché viviamo “in una situazione di accelerazione particolare, basta pensare ai settori tecnologici. Quindi abbiamo bisogno un sostegno dal punto di vista amministrativo affinché tutta questa macchina amministrativa possa essere snella e possa sostenere l'imprenditore e non andargli contro”.

Albertoni: “I rapporti con l’Ue vanno migliorati”

Oltre alla situazione a livello politico e cantonale, sono stati trattai tanti temi, che spaziano dalla demografica, all’invecchiamento della popolazione che porta anche a una carenza di manodopera, fino all’avanzamento tecnologico. E proprio su questo ultimo settore le opportunità che derivano dallo stesso tessuto economico ticinese sono parecchie. Il focus si è però spostato anche all'estero l'attualità internazionale è un altro aspetto molto importante per le imprese ticinesi. Per concentrarci su questo aspetto e per capire esattamente con che occhio le imprese ticinesi guardano agli sviluppi internazionali abbiamo raggiunto anche il direttore della camera di commercio, Luca Albertoni. “È chiaro che c'è forte preoccupazione, perché un partner importante come la Germania che si ritrova in grande difficoltà ha inevitabilmente dei riflessi anche per le nostre aziende. Pensiamo alla crisi dell'industria automobilistica tedesca: noi abbiamo molti fornitori che lavorano direttamente con la Germania o attraverso altre aziende svizzere, quindi questo è un esempio chiaro di difficoltà che preoccupa in prospettiva futura anche per la pianificazione delle aziende”. Ma c’è anche il delicato rapporto con l'UE, a sua volta un tema fondamentale che le aziende seguono con attenzione. “Certamente, da quanto trapela dai negoziati adesso non c'è da essere molto ottimisti. Poi si dice che forse a dicembre si arriverà comunque a concludere. Ma è chiaro che noi abbiamo bisogno una base definita per i nostri rapporti con l'UE. Quale la migliore? Non sta a me dirlo, però è ovvio che il messaggio che viene dall'economia è molto chiaro: i rapporti con l'UE vanno regolati. Oggi lo sono ma solo parzialmente, con una variante che invecchierà e che quindi non sarà più adatta a regolare i flussi commerciali con il nostro più importante partner commerciale.

"Bisogna inserire i temi locali in un contesto internazionale"

Un altro aspetto che citato nel corso della serata a Bellinzona è quello della visione di sistema che le aziende dovrebbero avere: non localizzato sul Ticino, bensì di più ampio raggio. “È un appello alla politica e alla cittadinanza a non essere bloccati sui temi locali. Io capisco benissimo che è importante che vengano affrontati e risolti laddove possibile, però bisogna sempre inserirli in un contesto nazionale e internazionale che è sempre più complesso. Questo perché ha delle incidenze anche sulle scelte che prendiamo a livello locale. Quindi l'esortazione è quella di cercare di fare uno sforzo e capire un po' il sistema globale nella quale dobbiamo operare oggi.