Il collettivo Molino, Strade Occupate e Autogestite (SOA) ha proposto una nuova occupazione nella serata del 25 dicembre. L'azione ha interessato gli spazi della Supsi di Trevano dove, si legge in un comunicato, almeno 400 persone “hanno condiviso un’intera nottata tra canti, balli, sorrisi”. Il tutto “dopo le recentissime denunce per violazione di domicilio, sommossa e danneggiamenti (conteggiati nella considerevole somma di 281'000, 10 franchi) arrivate a varie persone per l’occupazione dell’anno scorso del LeCap a Capo San Martino”. Quest’anno - ci tengono a precisare gli autogestiti - "nessuna immagine scandalosa di rifiuti abbandonati e di pseudo degrado".
Una mobilitazione che procede da oltre tre anni
In questi ultimi tre anni e mezzo il collettivo “ha liberato spazi non per una, ma per diverse culture alternative, solidali, di aggregazione, di lotta e di conflitto. Abbiamo occupato edifici pubblici e privati tuttora in stato di abbandono, parchi, piazze e strade, rivelando quante possano essere le possibilità di continuare ad abitare questo territorio preso in ostaggio da speculazione e paranoie securitarie”. Pratiche di r-esistenza "sempre ben partecipate e come sempre a fianco di popoli e di territori in lotta”.