Ticino
OCST: "Nelle case anziani serve più attenzione alla prevenzione"
©Gabriele Putzu
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Redazione
4 ore fa
Il sindacato OCST sta mettendo in discussione l’utilizzo del sistema RAI-NursingHome nelle case di cura ticinesi. Secondo un’indagine condotta tra gli operatori del settore, questo strumento non tiene contro di alcuni aspetti fondamentali della cura.

Le case per anziani del Canton Ticino affrontano da tempo una carenza cronica di personale. Il sindacato OCST ha analizzato il problema concentrandosi sul sistema RAI-NH, utilizzato per quantificare il carico di lavoro del personale curante. Nato per valutare i bisogni clinici degli anziani, questo strumento determina anche la dotazione di operatori nelle strutture. Ma riesce davvero a misurare tutto il lavoro svolto? Uno studio dell’OCST ha messo in luce le sue criticità: "Questo strumento clinico riesce a quantificare in modo adeguato il carico di lavoro legato all’aspetto clinico nelle case per anziani. La cura però coinvolge anche aspetti come quello della prevenzione, del mantenimento delle risorse residue, della dimensione sociale e del dialogo. Questi aspetti non vengono quantificati adeguatamente dallo strumento afferma", la curatrice del progetto Francesca Saltamacchia.

Rischio di peggioramento della qualità di vita

Una misurazione incompleta, quindi, che rischia di tradursi in una riduzione del personale assegnato. In Ticino, infatti, il RAI-NH non viene utilizzato solo per valutare i bisogni degli anziani, ma anche per determinare il numero di operatori necessari nelle strutture. Il problema, spiega Francesca Saltamacchia, è che se non si tiene conto di attività fondamentali come l'accompagnamento e la stimolazione, il rischio è quello di peggiorare la qualità di vita degli ospiti: "Si rischia che una persona anziana entri in casa anziani con ancora delle capacità residue e con il tempo diminuiscano più velocemente di quanto potrebbero se fossero accompagnati con un lavoro di prevenzione", dichiara Saltamacchia.

OCST chiede una revisione del sistema

A risentirne non sono solo gli ospiti, ma anche il personale. Secondo un'indagine dell'OCST, il 73% degli operatori afferma di non avere tempo sufficiente per compilare correttamente il RAI-NH, e quasi la metà si sente frustrata perché non riesce a svolgere il proprio lavoro come vorrebbe. Una situazione che non solo compromette la qualità dell'assistenza, ma contribuisce anche all'alto turnover e rende sempre più difficile il reclutamento di nuovo personale: "I risultati che presentiamo sono eclatanti. C’è bisogno di cambiare qualcosa in questo senso", ricorda Francesca Saltamacchia. Per questo, l'OCST chiede ora una revisione del sistema, affinché tenga conto anche del lavoro di accompagnamento e prevenzione. L'obiettivo è garantire agli anziani un'assistenza più completa e condizioni di lavoro più sostenibili per gli operatori. Il sindacato sottolinea però che la soluzione non può essere imposta dall'alto, ma deve essere costruita insieme a chi lavora ogni giorno nelle Strutture.