Ticino
Ocst rilancia l'allarme, "Senza scuola di polizia mancheranno gli agenti operativi"
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
3 ore fa
Dopo la sezione ticinese della Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia, anche il sindacato Ocst si è schierato contro le misure di risparmio proposte dal Consiglio di Stato nel Preventivo 2025 che toccano la Scuola di polizia. Il presidente Polo: "Non ci sarà il ricambio di personale".

"Riduzione scuola di polizia a 15 agenti nel 2025 e rinuncia a una scuola di polizia nel 2026". È una delle misure di risparmio sulle spese per il personale che il Consiglio di Stato ha presentato lo scorso settembre nel Preventivo 2025 del Cantone. Una proposta che non è andata giù alla Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia, Sezione Ticino, e neanche al sindacato Ocst Funzionari di Polizia, come spiegato oggi a Lugano in assemblea. "Pensiamo sia una decisione assolutamente sbagliata", ha commentato a Ticinonews il presidente Alessandro Polo. "È una misura che andrà a impattare sull'operatività del personale di polizia, quello che opera al fronte, perché senza una scuola di Polizia non ci sarà il ricambio di personale", ha aggiunto.

Nel 2025, come scritto, la scuola di polizia vedrà una riduzione dei nuovi agenti formati da 25 a 15, mentre l’anno successivo rischia di saltare del tutto. Un problema per Polo, che nel corso dell'assemblea ha spiegato come “proprio la scuola di Polizia rappresenta l’unico bacino dal quale la gendarmeria può attingere personale”. Tagli “che non sono stati fatti perché 15 posti sono sufficienti, ma perché così chi doveva pensare a come risparmiare ha fatto il suo dovere”. Una situazione che porterà “ad avere meno pattuglie e più carico di lavoro per gli agenti attivi, oltre ad avere conseguenze anche per quanto riguarda la possibilità di recuperare le forze tra un turno all’altro, di lavorare a percentuale ridotta e di fare carriera”. Una situazione, che se la scuola di polizia 2026 dovesse saltare, “peggiorerebbe ulteriormente”. Questo anche perché “solo nel 2024, da gennaio a novembre, ci sono state 15.5 dimissioni, senza contare i pensionamenti; 15.5 agenti formati, che hanno frequentato due anni di scuola. Mentre a fine anno le partenze saranno 25, a fronte di 15 nuovi agenti formati dalla scuola di polizia”.

"Un preventivo miope"

Al centro dell'incontro odierno, insomma c'è stato il Preventivo 2025 e le relative misure di risparmio, ma non solo. "Stiamo già discutendo dei conti del 2025, ma abbiamo appena finito di affrontare quelli del 2024", ha detto Polo in assemblea, spiegando che "le misure carovita erano un giusto riconoscimento per il lavoro che tutti i dipendenti svolgono quotidianamente a favore dello Stato e dei ticinesi". Per questo "non si tratta di un aumento, quindi di un regalo, ma di uno strumento necessario per mantenere il potere d’acquisto, che di riflesso favorisce l’economia cantonale stessa”. Questo per quanto riguarda il Preventivo 2024, mentre per quello dell'anno a venire Polo ha già le idee in chiaro. "Sapete come sarà? Nuovamente miope, sulla falsa riga di quello di quest'anno. Invece di cercare soluzioni a lungo termine per ottimizzare l’uso delle risorse e aumentare l’efficienza, si preferisce limitarsi ai soliti tagli lineari”. Una dinamica che “si ripresenterà anche negli anni a venire”. Questo perché “i costi continueranno a crescere e lo Stato come datore di lavoro diventerà sempre meno attrattivo”.

“Volete attuare la polizia unica? Fatelo”

La paura di Polo è che sempre più agenti della polizia cantonale lascino il proprio posto in favore di un impiego all’interno dei corpi comunali, dove le condizioni di lavoro sono più attrattive. “La Polizia cantonale ha un’emorragia alla quale non si sta neanche cercando di applicare dei cerotti”, ha aggiunto, affermando che la politica "non è d’aiuto per far fronte a questa situazione”. Per il presidente del sindacato Ocst Funzionari di polizia la soluzione è una: “o assumere nuovi poliziotti della cantonale, oppure dare le competenze ad altri, o ridurre i compiti. Ma aspettare per vedere cosa accadrà tra qualche anno non è un’opzione”. In poche parole, la rivendicazione è semplice: “avere la possibilità di svolgere il proprio lavoro”. E se la soluzione è il progetto della Polizia unica, “che venga attuato, ma con testa, perché se non cambierà niente o la situazione peggiorerà, tra dieci anni ci saranno gli stessi problemi”.

Lo Statuto di Polizia? “Non molleremo”

A febbraio 2023 gli allora deputati del Centro Claudio Isabella e Giorgio Fonio avevano presentato una mozione con la quale chiedevano di modificare la legislazione in modo da creare un regolamento più adatto alle esigenze di servizio della Polizia, “ma il Governo ha risposto che a suo avviso non è necessario uno statuto dedicato. Non concordiamo con questa risposta e non molleremo”, ha precisato Polo, evidenziando come “per restare concorrenziali bisogna migliorare le condizioni di lavoro”. Qui i temi trattati sono diversi, tra cui la durata del tempo di lavoro, il riconoscimento delle specializzazioni e la conciliabilità tra lavoro e famiglia. “Un tema, quest’ultimo, che permetterebbe a più donne di pensare a una carriera all’interno della Polizia cantonale”.