
Il Comune di Biasca ha presentato ricorso contro la decisione di approvazione dei piani pronunciata lo scorso 15 novembre dall’Ufficio federale dei trasporti (UFT) per la realizzazione delle nuove Officine delle FFS ad Arbedo-Castione. Il ricorso non ha tuttavia effetto sospensivo e i lavori possono iniziare indipendentemente dall’impugnazione della decisione.
La motivazione
Lo spazio scelto dalle FFS per realizzare il loro nuovo impianto industriale ha scaturito l’obbligo di compensare il sacrificio di pregiate aree agricole attraverso la trasformazione, sempre in aree agricole, di terreni che attualmente non lo sono. Fra questi l’autorità federale ha considerato 26’000 mq che appartengono alla zona industriale di Biasca, la quale, viene spiegato in un comunicato, “verrebbe fortemente penalizzata da tale misura, segnatamente nell’ottica di sviluppo del Polo economico delle Tre Valli”.
Il conflitto pianificatorio
All’Ufficio federale dei trasporti era stato segnalato l’importante conflitto pianificatorio che la decisione di far capo a terreni della zona industriale di Biasca poneva, impedimento “confermato persino dall’Ufficio dello sviluppo territoriale (ARE)”. Tale area è infatti riconosciuta dal Cantone quale Zona industriale d’interesse cantonale (ZIIC) ed è inserita già dal 2009 quale Polo di sviluppo economico (PSE) nella forma del “dato acquisito” secondo la Scheda R7 del Piano direttore (PD) approvata pochi mesi fa anche dal Consiglio federale.
“Il potenziale economico delle Tre Valli risulta indebolito”
L’UFT non ha risolto il conflitto pianificatorio e “avrebbe invece dovuto farlo poiché la sua decisione, provocando una riduzione di ben 26’000 mq della zona industriale di Biasca, si pone in evidente contrasto con le attuali risultanze pianificatorie comunali e cantonali e ipoteca, nel contempo, lo sviluppo economico dell’intera regione, non solo di Biasca, già duramente colpita da importanti perdite di posti di lavoro qualificati”. Il potenziale economico delle Tre Valli risulta quindi “nuovamente indebolito: si stima una perdita di circa 200-300 futuri posti di lavoro, con la conseguente messa in discussione dello sviluppo del PSE stesso, che rappresenta uno degli obiettivi prioritari dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli (ERS-BV) e della politica economica ticinese”.
“Compensazione? Le FFS trovino altrove i terreni da utilizzare”
Il dimensionamento del PSE previsto nella Scheda R7 del PD è fattore “irrinunciabile” per il Comune di Biasca, che ha pertanto deciso di impugnare la decisione dell’Ufficio federale dei trasporti. "Le FFS devono trovare altrove i terreni da utilizzare quale compensazione della scelta di insediare il nuovo stabilimento industriale a Castione".