
Su un punto tutti, o quasi, sono d’accordo: “Investire nel trasporto pubblico porta a un suo maggiore utilizzo e a una conseguente migliore qualità di vita”, ha riassunto la co-relatrice del rapporto Samantha Bourgoin. Tra il 2019 e il 2023, dopo l’apertura della galleria di base del Ceneri e ad un potenziamento dell’offerta, si è infatti constatato un aumento dell’utenza pari al 55,8% per la rete TILO, del 6,6% per quella FLP e di un incremento del 21,8% dei passeggeri del trasporto pubblico su gomma.
Credito aggiuntivo approvato, ma Lega e Udc contrari
Se il maxi-credito ha goduto di ampio sostegno (58 voti favorevoli, 5 contrari tra le fila dell’Udc e 7 astenuti), diverso è il discorso per il credito aggiuntivo (circa 330mila franchi da sommare ai già citati 462 milioni) per finanziare progetti di mobilità su richiesta nelle località discoste, come quello avviato in Valle Verzasca, richiesto da una mozione socialista approvata dalla maggioranza del Parlamento (contrari Lega e Udc).
Zali infastidito
Una richiesta, quest’ultima, non particolarmente gradita dal direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali. “In Verzasca esiste già una linea di trasporto pubblico dalle 06.00 alle 22.00 (260mila le persone trasportate nel 2023) e quindi Verzasca mobile (11'500 passeggeri in tre anni) per legge non può essere sostenuto dal Cantone”, ha detto Zali. Lo stesso discorso vale per altre iniziative simili caldeggiate da Enti locali menzionate nel rapporto e descritte da Zali come “una marchetta”. “Spiace che la tassa di collegamento abbia lasciato degli strascichi”, la replica di Bourgoin. “Occorre maggiore flessibilità”. “Il mio brutto carattere non c’entra nulla, la legge è la legge”, ha ancora detto Zali.