Alcuni Cantoni sono arrivati in queste ore a diramare delle allerte pubbliche. Come quella pubblicata dal dipartimento di sanità del Canton giura che giovedì ha messo in guardia la popolazione dalla – citiamo - pericolosa sfida che circola su TikTok, che consiste nell’ingerire dosi massicce di paracetamolo con l’obiettivo di finire in ospedale. Un trend che all’improvviso ha messo sull’allerta le autorità di diversi cantoni, da Vaud a Friburgo fino a Ginevra, che in queste ore si sono espressi pubblicamente, su media o tramite allerte ufficiali. Un’azione puramente preventiva, lo sottolineiamo, visto che per ora non si sono registrati ricoveri in Svizzera dovuti a questa sfida. Più cauta, invece, la reazione del Canton Ticino, dove il farmacista cantonale fa appello alla calma. “Noi abbiamo deciso di non diramare alcun comunicato, anche perché la notizia sta già circolando e questa intervista ne è la dimostrazione”, ci spiega Giovan Maria Zanini, il quale ha proseguito dicendoci che dal loro punto di vista la gente ci arriva a priori a capire che assumere medicamenti come sfida sia una cosa pericolosa. Dall’altro lato "parlandone si rende attenti alla questione, con il rischio che si faccia anche pubblicità a questo nuovo trend. È una decisione difficile da prendere, fino a che punto possiamo spingerci?”
Zanini: “Centinaia di casi all’anno di avvelenamento in Svizzera”
Anche perché il paracetamolo è un farmaco con cui è facile fare sovradosaggio. “Il paracetamolo è una sostanza molto facile da assumere in dosi eccessive. Per gli adulti il dosaggio raccomandato è di una pastiglia da 1 grammo ogni 8 ore. Quattro o cinque pastiglie assunte nell’arco di 24 ore potrebbero invece risultare già problematiche. Capitano regolarmente casi di avvelenamento, il cui numero registrato dal Centro svizzero di informazione tossicologica è di alcune centinaia all’anno, di cui alcune decine con casi gravi”.
Tamò: “Nessuna direttiva specifica da attuare”
Anche in Ticino, in ogni caso, le autorità hanno allertato le farmacie per favorire la consapevolezza su questa tendenza, malgrado l’assenza di casi conclamati. “Non ci sono direttive specifiche da attuare in questo caso”, ci spiega Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino. Al momento, infatti, non ci sono ancora stati casi nel nostro Cantone o in Svizzera, “ma si tratta di una semplice informativa che dice alle farmacie di essere pronte a questo”. Si tratta, però, di farmaci reperibili senza ricetta medica, quindi molto facili da acquistare. In questo senso il controllo da parte dei farmacisti non deve essere evidente. “C’è sempre una valutazione da fare. Bisogna capire se la richiesta è pertinente e corrisponde a un bisogno di tipo sanitario. Se sì, la dispensazione viene fatta con tutte le spiegazioni del caso. Se invece ci accorgiamo che non c’è un bisogno sanitario reale, bensì per abuso, il farmaco non viene venduto”.
Insufficienza epatica da avvelenamento
Anche perché un sovradosaggio può causare grave insufficienza epatica e i primi segni di avvelenamento potrebbero non manifestarsi prima di 48 ore dall'ingestione. Insomma, in caso di assunzione eccessiva è fondamentale non perdere tempo. “Quando ci sono i sintomi è già troppo tardi, e su questo è bene essere chiari. Tutta la prevenzione va fatta prima o immediatamente dopo l’assunzione. Se si trovano intere confezioni nella pattumiera poco tempo dopo l’acquisto è bene attivarsi subito e trattarlo come un’urgenza. Ogni secondo dopo l’assunzione può salvaguardare la qualità di vita di chi ha abusato del paracetamolo”, ha concluso Tamò.