Politica federale
Parmelin sui dazi: “Solo discussioni, nessun negoziato”
Redazione
un giorno fa
Il ministro dell’economia a Lugano in occasione della seduta extra muros della Commissione di politica estera degli Stati. Un’occasione per parlare dello stato dei negoziati con gli Stati Uniti.

Seduta extra muros a Lugano per la Commissione di politica estera del Consiglio degli Stati, presieduta dal senatore Marco Chiesa. Tra i presenti c’era anche il ministro dell’economia Guy Parmelin, che dopo Pasqua si recherà con la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter negli Stati Uniti. Tra i temi sul tavolo naturalmente i dazi statunitensi. Un’occasione per fare il punto della situazione nelle relazioni con l’amministrazione Trump.

In che stato sono i negoziati?

“Attualmente abbiamo in corso delle discussioni, non siamo ancora allo stato dei negoziati. Stiamo cercando di comprendere cosa desiderano e cosa vogliono gli Stati Uniti. Lo avete visto: i contatti hanno avuto luogo e continueranno sicuramente la prossima settimana, quando io e la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter andremo negli Stati Uniti per l’incontro di primavera del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale”.

Ritiene che dei dazi al 10% siano sostenibili per la Svizzera?

“No, il nostro obiettivo è molto chiaro, vogliamo tornare allo status quo precedente”.

Ci sono stati nuovi sviluppi?

“No, non ci sono stati sviluppi. C’è stato questo contatto telefonico tra la presidente della Confederazione e il presidente Trump, che è andato molto bene. L’atmosfera era piacevole. Ora cercheremo di trovare i settori in cui entrambe le parti hanno interesse, così da poterli approfondire. Ma l’ho detto: siamo al livello di discussioni, non negoziazioni”.

Si parla di un piano di investimenti diretti da 150 miliardi di franchi  negli Stati Uniti. Lo vede fattibile?

“Credo che si debba essere chiari: sono le aziende che decidono se investire o se non investire. Ci sono state delle dichiarazioni pubbliche da più parti, tra cui Novartis. Vedremo cosa è possibile e cosa no. Ma non è lo Stato svizzero, è l’economia che investirà negli Stati Uniti. Ci sono già degli investimenti in corso ed è qualcosa di molto positivo per gli Stati Uniti”.

Questo aiuterà le negoziazioni?

“Lo vedremo. Continueremo con le discussioni per capire quali sono gli interessi degli Stati Uniti. Ma è utile ricordare che siamo i primi per quanto riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo, siamo i sesti per quanto riguarda gli investimenti commerciali. La Svizzera crea molti lavori ad alto valore aggiunto negli Stati Uniti, questo andrà tutto tematizzato una volta che avremo ben chiarito il contesto. E vedremo se sarà necessario avviare delle negoziazioni”.

Cassis: “Prepareremo in maniera ancora più forte la nostra argomentazione verso gli USA”

A Lugano c'era anche il consigliere federale Ignazio Cassis, che attualmente guida il comitato che si occupa delle relazioni Svizzera-USA. Lo abbiamo intervistato.